| ![]() | ![]() |
Bologna, 14/03/2014
|
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni: "Visto l'articolo di stampa relativo alle domande presentate per la scuola materna, si chiede al Sindaco, tenuto conto della crisi che sta colpendo molte famiglie (le quali prima presentano domanda e successivamente ritirano la stessa) quali siano gli intendimenti della Giunta affinchè i bambini delle scuole materne possano usufruire dell'istruzione in questa particolare fascia di età e pertanto se non ritiene che si possa in qualche modo agevolare l'inserimento degli stessi bambini nella scuola dell'infanzia". Risposta dell'assessore Pillati: "In riferimento alla sua domanda, ci tengo a precisare che noi non abiamo registrato nella nostra città alcun fenomeno di ritiro di domande da parte delle famiglie che hanno iscritto il proprio bambino alla scuola d'infanzia. Quello che posso dire è che per quest'anno le domande che sono pervenute alla scuola dell'infanzia comunale e statale, che come sapete dovevano essere presentate entro il 28 febbraio, sono in linea con quelle dello scorso anno, rispetto quindi ai bambini della fascia d'età 3-5 anni. Occorre anche sottolineare che a Bologna la frequenza della scuola d'infanzia comunale, così nella scuola d'infanzia statale, è gratuita e quindi, poiché questo non è ciò che avviene in tutte le città, questo rappresenta nel nostro comune un elemento di specificità. Come forse sapete in diverse città capoluogo di provincia anche della nostra regione, nelle quali sono presenti scuole d'infanzia comunali c'è una retta di frequenza che viene applicata, oltre alla refezione scolastica, che è l'unica cosa che viene pagata nelle nostre scuole. Parlo di una retta di frequenza oltre la refezione scolastica. Quindi non è facile pensare ad una agevolazione da introdurre, visto appunto che noi abbiamo già la gratuità della frequenza. Tra l'altro, voglio ricordare che per quanto riguarda la refezione scolastica al momento ci sono comunque 12 fasce di tariffe rapportate all'ISEE, e l'esenzione è ancora prevista nel caso di grave disagio economico. Ho avuto occasione di sottolineare anche in quest'aula che, a differenza della scuola dell'infanzia, i servizi per la prima infanzia, quindi parlo di nidi che si rivolgono a bambini da 0 a 3 anni, prevedono un contributo delle famiglie, quindi una retta di frequenza. Questo perché la politica tariffaria del Comune è stata quella di diversificare profondamente: ci sono 80 diverse tariffe corrispondenti ad altrettante fasce ISEE. Inoltre, nella nostra città non si è verificato quel fenomeno che è intervenuto invece altrove e che ha fatto registrare non solo una diminuzione del numero delle domande, ma rinunce in corso d'anno superiori a quelle fisiologiche. A questo voglio aggiungere il fatto che noi abbiamo anche previsto, proprio all'interno delle misure per contrastare la crisi, la possibilità di rivedere in corso d'anno la condizione ISEE. Questo proprio perché siamo consapevoli che in questi ultimi anni molto più che in passato le condizioni di reddito delle famiglie cambiano anche in corso d'anno. Il problema non si registra assolutamente per la scuola dell'infanzia, che lo ricordo, è gratuita, ma anche nel caso dei nidi noi non abbiamo registrato alcuna flessione, che invece si è registrata in altri territori della regione e degli stessi comuni della provincia di Bologna".
|