Bologna, 02/12/2014
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"Ritengo che questa giornata di lavoro sia stata molto utile, perché ci ha messo tutti in condizioni di avere un quadro della questione. Mi limiterò a dire quali sono alcuni punti di evidenza e alcuni nodi che, francamente, mi sembrano ancora aggrovigliati. Quello che mi è parso evidente e condiviso senza ombra di dubbio è il clamoroso danno provocato dall'amianto killer agli esposti, quindi per inalazione. Questo mi sembra un punto indiscutibile, anche se sono emersi diversi approcci nella ricerca, che ci dimostrano come sia necessario ancora lavorare, e noi non potremo che essere attenti a come evolvono alcune informazioni relative, per esempio, alla questione delle caratteristiche delle fibre rispetto alla loro possibilità di entrare nel corpo. Questo mi sembra un campo di ricerca ancora aperto, così come mi sembra aperto quello che riguarda l'assunzione attraverso l'acqua e non attraverso la respirazione. Sono lavori che ci sono stati proposti in contraddittorio e io credo che possiamo solo avere interesse a che la ricerca vada avanti e possa darci elementi per fare il nostro lavoro. L'altra cosa che è emersa, riguarda gli interessi che si muovono pro e contro. Su questo noi non possiamo essere ingenui: non è una materia che non mobiliti profondi interessi anche per l'economia che muove, anche quella della bonifica e della rimozione. Quindi questo penso debba trovare tutti gli amministratori particolarmente attenti. Ci sono alcuni nodi. Il primo, che mi sembra di dover acquisire anche per il lavoro sulla bozza del piano che abbiamo fatto, è che la conoscenza non è ancora sufficiente. Quindi, la presenza, la quantità, le caratteristiche dell'amianto non ne abbiamo ancora una conoscenza adeguata. Pur avendo fatto una mappa che ci ha consentito di impostare un programma di azioni, abbiamo bisogno di sfruttare tutti gli elementi conoscitivi che possono venire anche dal fatto che c'è una sensibilità che si va diffondendo. L'altra questione che mi sembra rilevante è quella dello smaltimento. Da parte di alcuni oggi è stato portato avanti il principio di prossimità e sufficienza, altri l'hanno criticato. Anche da parte di alcuni consiglieri si è fatto riferimento alla proposta del professor Roveri, io credo, su questo, che non si possa ritenere di avere la risposta in mano, perché un elemento almeno del metodo di Roveri va tenuto presente, cioè la quantità di CO2, perché sappiamo che dall'altra parte stiamo lavorando per ridurre le emissioni di CO2. Quindi questo è un punto che affidiamo alla ricerca, ma un punto non irrilevante, così come non è irrilevante come vengono fatti gli smaltimenti, pur essendo evidente che il problema degli smaltimenti è un problema enorme. Se non sappiamo dove metterlo, la rimozione diventa una sorta di boomerang. Questo è un punto non risolto. La terza questione è il tempo in rapporto all'andamento della rimozione. Le rimozioni sono in riduzione, questo è un dato clamoroso, si va dal 2009 al 2014, a un crollo di tonnellate di materiali rimossi. Quindi, c'è un problema di evidente contraddizione che diminuisce e un tempo che preme. Lo voglio sottolineare perché noi abbiamo assunto il 2028, abbiamo ritenuto di riferirci a questo orizzonte temporale suggerito dall'Unione Europea, ma effettivamente lo sforzo è grande e rispetto a quelli che sono gli attuali trend di rimozione è problematico. Il fattore tempo è stato da più parti sollevato, ma associo a questo la questione delle risorse, che non è stata toccata e presa di mira come forse meriterebbe. Si è accennato alle risorse private rispetto alla crisi, è stato un passaggio, ma le risorse pubbliche, quelle che può mettere in campo il Comune, sono limitate. Noi abbiamo individuato un primo fondo di 50 mila euro per riuscire a fare un'azione di surroga rispetto alle situazioni emergenti, però il problema delle risorse va affrontato ad un altro livello. E qui viene la questione di un'attività che non può essere su più piani; in Regione è tutto da fare, bisogna sollecitare un piano regionale e siamo molto indietro; sul piano nazionale abbiamo detto che abbiamo mandato le nostre osservazioni all'ANCI, che domani ha convocato a Roma una riunione cui parteciperà un nostro tecnico. Abbiamo già anticipato le nostre osservazioni su questo piano nazionale che viene riproposto, di cui ci parlava il professor Amadori, ma a noi sembra che la questione delle risorse di sostegno alla realizzazione di questo piano sia molto sbiadita. Tutti voi avete riconosciuto la crucialità dell'informazione e della comunicazione, posso solo dire che l'ignoranza, per tutte le ragioni che sono state dette, è tanta, quindi la comunicazione intesa come informazione indirizzata ai diversi soggetti da informare, quindi non un'informazione generica e astratta, è un lavoro da istruire per sensibilizzare al problema, ma per indicare come affrontare la risoluzione qualora ci si trovi in quella situazione. Come raccontava in un intervento la signora che parlava del proprio condominio, diventa rilevantissimo sapere che fare il micro smaltimento. Sulle misure di micro smaltimento noi dobbiamo mettere a punto un sistema efficace. L'ultima cosa riguarda invece l'amianto nell'acqua e la questione delle condotte e della loro sostituzione. Ho qui un contributo di Atersir, che ha predisposto per questa istruttoria, dove si dice che la sostituzione delle condotte in cemento amianto rientra all'interno dell'attività ordinaria pianificata dal Consiglio locale di Bologna, ma i tempi e le risorse, con un trend previsto, sono molto preoccupanti. Si stimano oneri di smaltimento per 250 milioni di euro e il sequestro viene messo in relazione con il tariffario e quindi ci sarebbero aumenti dei costi davvero insostenibili. Quindi anche qui c'è un problema e ritengo che noi di questo, come Giunta e come Consiglio, dobbiamo essere consapevoli, per cui ho deciso di centrare il mio intervento su questo. Posso dirvi che spero di poter confermare l'informazione che in Strada Maggiore si è convenuto di rimuovere i punti dove c'è la maggiore pericolosità e concentrazione dell'amianto e cioè gli snodi. Mi riservo di confermare questa informazione che è uscita da una riunione di lavoro e non c'era tempo di approfondire, però ve la volevo anticipare perché, probabilmente, quella pressione che fu fatta a suo tempo di cogliere l'occasione dell'apertura della strada per fare interventi sulle condotte, non è stata così inutile. Quando torneremo su questo argomento, perché ci sarà un Consiglio che in maniera più decantata rifletterà sugli esiti di questa istruttoria, conto di potervi informare puntualmente su questo".
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