Bologna, 15/12/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA BREDA MENARINI BUS


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L'assessore all'Economia, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza sulla cessione della Breda Menarini Bus al gruppo King Long.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Premesso che la storica azienda BREDA MENARINI BUS operante a Bologna è recentemente passata sotto il controllo del gruppo cinese King Long per volontà del Governo tramite Finmeccanica;
considerato che:
questa operazione evidenzia tristemente che la politica nazionale non ha compreso l'importantissimo valore strategico della BREDA MENARINI ed ha ceduto un pezzo fondamentale del sistema produttivo italiano che permetteva di dare attuazione a politiche di TPL e mobilità sostenibile;
la cessione al gruppo cinese non da garanzie di continuità produttiva nel lungo periodo e la strategia attuata in generale dai gruppi economici del Far East fa piuttosto presagire strategie di penetrazione ed esportazione del know how con delocalizzazione della produzione in paesi dove la manodopera è sottopagata e priva di diritti lasciando solo leggere strutture sul territorio d'origine;
che queste concrete eventualità sono evidentemente sottovalutate dal Governo e da Finmeccanica che imprudentemente hanno esposto Bologna e l'Italia ad un gravissimo rischio di perdita di know how strategico oltre che alla perdita di ulteriori posti di lavoro.

Premesso che
i lavoratori, dotati di maggior consapevolezza e di maggior senso strategico industriale rispetto ai vertici di Finmeccanica, hanno proclamato scioperi per contestare il piano industriale presentato da King Long chiedendo a "Regione e Comune in particolare, che si facciano parte attiva con impegni precisi. Il piano industriale presenta enormi lacune, non dà certezze per il futuro e nessuna garanzia di continuità per la progettazione, l'industrializzazione e la costruzione di autobus a Bologna";
che, inoltre, tra le condivisibilissime e più che ragionevoli preoccupazioni espresse dai lavoratori si legge:
'la nuova società costruita sotto il controllo del Governo, faccia "da cavallo di Troia favorendo e velocizzando la penetrazione dei prodotti cinesi in Italia e in Europa';
la sede attuale di Bredamenarini verrebbe concessa da Finmeccanica (che resta nella società col 20% ma con la previsione di uscire definitivamente in futuro) in comodato d'uso ma soltanto per un anno. "E tra un anno cosa succede?"

Si chiede alla Giunta:
che valutazione da di quanto espresso dai lavoratori e riportato qui in premessa;
se e come intenda accogliere la sollecitazione espressa dall'assemblea dei lavoratori di farsi parte attiva nella vicenda".

Risposta dell'assessore Lepore
"Ringrazio per la domanda che ci permette di intervenire su questo tema che come è noto è molto sentito dal Consiglio e dall'Amministrazione, saluto anche io lavoratori che sono presenti in Consiglio che da molto tempo sono impegnati in percorsi di lotta, di tavoli di negoziazione e da ultimo anche di sciopero.

Come sapete il 20 novembre è stato firmato questo accordo tra Finmeccanica e gruppo King Long per il passaggio di Breda e per introdurre questo passaggio all'interno della neonata Industria Italiana Autobus. Questo tema si lega ovviamente al destino dello stabilimento Irisbus di Avellino, per creare un unico polo nazionale del trasporto pubblico. negli ultimi due anni ci siamo impegnati insieme alla Regione Emilia-Romagna, in seguito anche a un ordine del giorno approvato da questo Consiglio, abbiamo costituito questo tavolo regionale, dove, sia in sede politica che in sede tecnica, abbiamo cercato di costruire un percorso anche alternativo ad alcune delle impostazioni che a livello nazionale le varie gestioni, sia politiche che aziendali che si sono susseguite, presentavano.

In particolare, insieme alla Regione, ci siamo soffermati sull'idea di costruire una proposta che non si limitasse a difendere una situazione, ma che puntasse su un rilancio di un polo del trasporto pubblico che avesse base a Bologna ma con valore nazionale e internazionale, che potesse scommettere, anche in vista dei fondi strutturali europei che stanno per arrivare sulla filiera industriale italiana di questo settore e che vedesse Bologna protagonista, sul fronte della ricerca, dell'innovazione, dello sviluppo non solo di prototipi ma anche di mezzi.
Questa proposta è stata oggetto di incontri in questi due anni, sia a livello locale che nazionale e per noi aveva un obiettivo molto chiaro: mantenere la produzione di Breda Menarinibus e non solo il marchio sul nostro territorio e difendere l'occupazione, in modo dignitoso, non solo residuale. Non limitarci a dire che nel prossimo anno o due vorremmo mantenere qui qualcosa che qualcun'altro che viene dall'estero potrebbe presto spegnere. perché i timori sono questi, che creando questa azienda italiana che forse di italiano ha solo il nome, presto si possa portare la produzione all'estero.

Chiaro che noi siamo consapevoli, come lo sono i sindacati, e su questo ci siamo confrontati molte volte, non basta dire usiamo i fondi strutturali e utilizziamo le città per rafforzare la domanda di trasposto pubblico. Siamo di fronte a un mercato che è globale, a dei competitor che sono molto più forti a livello finanziario del nostro paese. Dopodiché, l'Italia, che è pur sempre il secondo paese manifatturiero d'Europa, non può certamente rinunciare a lottare e a confrontarsi con questi mercati. Occorre assolutamente una strategia e una scelta nazionale che sia innanzitutto politica e in secondo luogo industriale. Per questo noi abbiamo in queste settimane partecipato ad alcune mobilitazioni che ci sono state, da ultimo anche un corteo cui ho preso parte io direttamente che si è concluso sotto la Regione Emilia-Romagna e proprio per questo motivo parteciperò, come ho comunicato stamattina ai Segretari regionale e provinciale della FIOM, alla delegazione che sarà a Roma il 17 per l'incontro presso il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) con il sottosegretario De Vincenti sul futuro di questa azienda. Ovviamente parteciperò per l'Amministrazione comunale a questo tavolo, perché intendiamo ribadire la posizione delle istituzioni che è di ferma difesa della presenza produttiva in questo territorio. Sarò assieme alla consigliera regionale Simonetta Saliera, che fino a quando non si sarà insediata la nuova Giunta seguirà tutti i tavoli di crisi aziendali a livello politico. Saremo insieme Regione e Comune per segnalare la vicinanza delle istituzionei della Breda in questa fase. Il 17 potrebbe essere una giornata decisiva, sappiamo che il Governo intende considerare dentro a un'unica strategia Avellino e Bologna e che la differenza di condizioni salariali e produttive dei due stabilimenti di fatto potrebbe indebolire la posizione bolognese. Noi però pensiamo di avere delle carte da giocare come territorio, non solo come azienda, per cui nel piatto di questa discussione pensiamo non ci debba essere solo l'ipotesi di piano industriale fino ad oggi presentata, ma ci debba essere una discussione su come le risorse pubbliche nazionali, europee, regionali e locali possono essere messe in campo per rilanciare uno scenario. Per cui non vogliamo che la Breda venga considerata semplicemente come un'azienda, ma venga considerata la presenza di un'intero territorio attorno al tavolo negoziale del 17. Con questo spirito noi ci saremo e riporteremo al Consiglio, se vorrà organizzare un appuntamento anche in commissione, quello che sarà l'esito del negoziato del 17, che potrebbe essere una data determinante, ma non conclusiva".
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