Bologna, 09/01/2012
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Di seguito il testo approvato: "Il Consiglio Comunale di Bologna premesso:- che la Regione Emilia Romagna a seguito della Legge n.29/2002 promuove l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare, nonché la qualifica dei servizi di ristorazione collettiva e che le funzioni concernenti l'attuazione degli interventi di orientamento dei consumi e l'educazione alimentare a livello locale spettano alle provincie ricercando il coordinamento con i servizi di igiene e con i comuni; - Premesso che la sanità è la terza industria italiana dopo quella alimentare ed edilizia e nel 2009 ha superato il 9%del PIL (come indicato dal Centro Studi internazionali ed economici Facoltà di Economia Università Tor-Vergata Roma Giugno 2010); Considerato: - che in dieci anni ha chiuso il 40% delle aziende ortofrutticole in Emilia – Romagna per un totale di 16.000 aziende (come si rileva anche sulla stampa nazionale); - altresì che migliorare la qualità del ricovero e delle cure presso le strutture ospedaliere cittadine deve essere un obiettivo primario e condiviso da parte di tutta l’amministrazione; - attestato che il servizio di refezione scolastica del comune di Bologna ha adottato sin dal 1955 un sistema di certificazione di qualità per gestire i centri di produzione pasti destinati alle scuole materne ed elementari e che sono già in atto pratiche positive come la tracciabilità della filiera dei prodotti, l'utilizzo di proddotti biologici, il recupero di alcuni alimenti non consumati in collaborazione con la Last minute marke;t - preso atto che il Policlinico San Donato di Milano è la prima grande struttura sanitaria italiana che avrà, in mensa, prodotti della filiera corta, garantita dagli agricoltori locali attraverso la Cooperativa “Agricoltura Amica” collegata alla Coldiretti, con approvvigionamenti regolari per circa 60 tonnellate all’anno di frutta e verdura ; - visti gli ultimi articoli apparsi sulla stampa e non ultima la denuncia della Coldiretti della Emilia Romagna che ha chiesto alle diverse istituzioni di scendere in campo per aiutare gli agricoltori a fermare la politica commerciale della grande distribuzione … “che favorisce il prodotto di importazione di bassa qualità a scapito del prodotto nazionale, meglio se del territorio (come si rileva dalla agenzia Dire del 18/7/2011 e dalla pagina nazionale del Resto del Carlino del 24/7/2011)”; tenuto conto che l’86% dei trasporti avviene su gomma ed i costi della logistica arrivano ad incidere per un terzo sul prezzo dell’orto-frutta INVITA LA GIUNTA 1. a promuovere accordi di filiera fra mense scolastiche (materne ed elementari), il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, l'IRCCS Rizzoli, l'Università di Bologna, l'AUSL cittadina (Ospedale Maggiore e Bellaria) e le associazioni/cooperative di coltivatori e agricoltori locali al fine di incentivare il consumo di prodotti tipici locali (ortofrutta e latticini) anche attraverso una specifica definizione dei capitolati di gara, mirando contemporaneamente alla qualità dei prodotti correlati e ad una agricoltura biosostenibilie, contribuendo sopratutto a ridurre l'inquinamento ambientale legato al trasporto delle derrate alimentari e influenzando positivamente sul bilancio energetico del comune di Bologna; 2. a favorire campagne di corretta informazione alimentare rivolte al consumatore sulla stagionalità dei prodotti orto – frutticoli e sostenere e sviluppare le iniziative già in corso nelle scuole finalizzate ad una corretta educazione alimentare; 3. ad educare ad una alimentazione più sana integrando l'offerta alimentare nei distributori automatici presenti nei locali delle amministrazioni pubbliche (scuole, uffici, quartieri, ospedali etc…) con prodotti tipici del nostro territorio; 4. ad utilizzare come strumento amministrativo, ad integrazione del presente ordine del giorno il regolamento approvato dal Consiglio comunale il 20 aprile 2009 o.d.g. n. 94: "Approvazione del regolamento che disciplina lo svolgimento dei mercati riservati all'esercizio della vendita diretta da parte di imprenditori agricoli (filiera corta) ed individuazione delle relative aree", prevedendo l'utilizzo dei prodotti alimentari del territorio."
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