Bologna, 05/02/2016

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL MANCATO PAGAMENTO DELLA MENSA SCOLASTICA


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La vicesindaco Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Scarano (LegaN) sul mancato pagamento della mensa scolastica da parte di 2,600 famiglie.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"L'articolo allegato in atti riporta un dato particolare: 2600 famiglie non hanno pagato la mensa a scuola. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico in merito a tale vicenda e quali sono le politiche che si intende mettere in campo sia per aiutare le famiglie in reale stato di bisogno, sia per controllare nel modo più puntuale possibile se all'interno di questi nuclei famigliari si siano dei furbetti".

Risposta della vicesindaco Giannini
"Per rispondere alla sua domanda, consigliera Scarano, riprendo innanzi tutto alcuni dati, forniti dal settore entrate, relativi all'anno scolastico. 2014/2015.
Per la refezione scolastica, nell'anno scolastico 2014/2015, sono stati emessi in media ogni mese 15.645 bollettini/addebiti e 3.329 solleciti (che vengono emessi a 90 giorni di distanza, in caso di mancato pagamento).
Sui solleciti emessi si registra una percentuale di riscossione pari al 21,7%. Si tratta spesso di famiglie che possono avere dimenticato la scadenza e, una volta sollecitate, si mettono in regola subito.
I crediti non pagati dopo l'emissione del sollecito, a distanza di circa 6 mesi vengono passati alla riscossione coattiva. Si tratta di 2600 bollettini circa il 16,6% del totale, ma sono bollettini non famiglie, questi riguardano circa 1500 famiglie, quindi è circa il 10% delle famiglie, è un dato che ci tenevo a chiarire, non bisogna far confusione fra i bollettini e le famiglie.
La riscossione coattiva viene avviata con l'emissione di un'ingiunzione di pagamento, in cui il debito viene maggiorato delle spese di riscossione e di una penalità per omesso pagamento. Questa ingiunzione viene notificata al debitore e ha una scadenza di 30 giorni dalla notifica. Anche in questo passaggio diverse famiglie, il 13,3%, sulle liste emesse nel 2014, tra l'altro è un numero crescente di famiglie, questo grazie anche alle nostre efficaci operazioni di riscossione, si mettono in regola. Quindi c'è un ulteriore passaggio in cui appunto le famiglie dopo la notifica dell'ingiunzione si mettono in regola. Tra coloro che non pagano neppure dopo sollecito vi possono essere situazioni e comportamenti diversi, ma sicuramente vi sono anche quei "furbetti" di cui parla la consigliera.

Cosa fa l'Amministrazione comunale per fronteggiare questa situazione? Innanzi tutti ricordo che per le famiglie più bisognose vi sono tariffe molto basse e in alcuni casi anche l'esenzione. Le tariffe sono scaglionate per fasce di Isee, e tra l'altro ricordo che sono state significativamente ridotte a partire dall'anno scolastico 2015/2016, con vantaggi per tutte le famiglie e con una riduzione tariffaria complessiva pari a 3,5 milioni su base annua, sono quei 175 euro circa in media per utente.
Quindi 3,5 milioni in meno di tariffe sono sicuramente una riduzione molto significativa e importante e auspichiamo che anche questa riduzione possa andare nella direzione di ridurre il fenomeno della morosità. Poiché solo la tariffa massima copre il costo pieno del del pasto tutte le tariffe inferiori, in corrispondenza di fasce di Isee più basse, sono evidentemente a carico della fiscalità generale, come è corretto che sia se si vuole perseguire una politica giusta ed equa che non priva i bambini e le bambine con pochi mezzi economici del pasto a scuola, ma ne copre, con risorse proprie, derivanti dalla fiscalità generale, parte o interamente il costo.
Oggi il 46,6% delle famiglie non presenta un Isee, ed è quindi soggetto alla tariffa massima, pari a 5,2 euro. Tra questi soggetti, su cui peraltro tendono anche a concentrarsi una quota elevata di morosi, vi possono essere soggetti che non ritengono di presentare l'Isee perché non ritengono di avere diritto allo sconto, oppure non vogliono mostrare la loro situazione patrimoniale, potrebbero esserci anche soggetti che potrebbero invece usufruire di sconti ma non si sa per quali motivi non presentano l'Isee, gli uffici stanno proprio lavorando per cercare di capire se vi è questa fattispecie e cercare di prevenire fenomeni di morosità che potessero derivare da situazioni di bisogno, proprio perchè se si è in situazioni di bisogno è prevista l'esenzione o tariffe molto basse purchè si presenti l'Isee. Come ho detto vi sono tariffe che partono da 0. Quasi il 25% delle famiglie dichiara un Isee inferiore a 8 mila euro e paga, per 7 scaglioni di Isee crescenti, da 0 a 0,5 euro, 0,8 euro, 1,2 euro e così via, fino a un massimo di 2,7 euro, per un servizio che include anche la merenda, oltre al pasto principale. Ovviamente, per evitare che anche tra coloro che fruiscono degli sconti si annidino quei "furbetti" a cui fa riferimento la consigliera Scarano, controlliamo l'Isee, ho più volte riferito in aula su questo, e siamo molto soddisfatti del fatto che lo scambio di dati e i controlli, con il nuovo Isee stiano divendando molto più efficaci ed efficienti.
Per recuperare, invece, le somme non pagate da chi può contribuire, perché ha capacità contributiva, ma non lo fa spontaneamente, il Comune, se il pagamento non avviene entro i termini stabiliti neppure dopo l'ingiunzione, intraprende le procedure cautelari ed esecutive per la riscossione del credito, quali il fermo di beni mobili registrati o il pignoramento presso terzi.
Più precisamente, nei confronti di tutti coloro che non pagano effettuiamo ricerche in tutte le banche dati disponibili di beni aggredibili al fine di attivare azioni esecutive. Le principali banche dati che indaghiamo sono quelle dei datori di lavoro, delle pensioni, degli autoveicoli, degli immobili, dei crediti verso terzi in generale, nonché dei conti correnti bancari.
L'esito della riscossione coattiva è molto positivo, anche se non esaustivo, permane infatti circa un 8-9% di non riscosso, ma l'impegno dell'Amministrazione è massimo per continuare nell'azione di efficace riscossione, anche coattiva, così come nei controlli dell'Isee, in modo da garantire la massima equità del sistema".
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