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Bologna, 26/09/2014
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La domanda d'attulità del consigliere Bugani: "Alla luce delle notizie apparse sulla stampa sul caso dei controllori TPER, chiedo alla Giunta come valuta i nuovi sistemi anti evasione TPER. Nel caso di riposta positiva quale valutazione da dei tanti problemi emersi che hanno riguardato sia gli utenti che i controllori". La domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli: "Alla luce dei deprecabili episodi di aggressione che avvengono, ormai quotidianamente, sui mezzi Tper, così come denunciato numerose volte dalla stampa cittadina, chiedo di sapere quali interventi l'amministrazione comunale intenda porre in essere per arginare tale triste fenomeno, anche a livello educativo. Infatti dopo aver lanciato il messaggio, pochi anni fa, di Bologna "Città accogliente" se non si ritenga opportuno aggiungere al termine "accogliente" il concetto "nel rispetto delle regole" e magari considerare l'opportunità dell'installazione delle telecamere sui mezzi TPER". La domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni: "Visto un recente articolo di stampa relativo agli ultimi episodi accaduti sui mezzi TPER sia a danno degli utenti sia a danno dei verificatori dei titoli di viaggio, chiedo al Sindaco quale sia il pensiero della Giunta relativamente al fatto che alcuni utenti tra cui una persona molta anziana sarebbero stati trattati assai duramente dai verificatori dei titoli di viaggio e se l'amministrazione è a conoscenza del fatto che non tutti i verificatori sono dipendenti di TPER e che anche i Sindacati dell'Azienda stessa lamentano il fatto che non è stato effettuato un serio corso di formazione per essi; se quanto riportato nel regolamento di TPER - di seguito riportato: " Tutto il personale TPER a contatto con il pubblico: nei rapporti con il cittadino dimostra disponibilità e non ne ostacola l'esercizio dei diritti; risponde alle richieste di informazioni con cortesia; evita le discussioni mantenendo sempre un atteggiamento corretto e disponibile; si astiene da comportamenti non consoni al ruolo che gli è affidato per lo svolgimento del servizio pubblico o che contrastino con le disposizioni aziendali. si verifica puntualmente e se l'azienda effettua dei controlli tra il proprio personale e quello esterno per controllare l'operato di quest'ultimo Si chiede infine di sapere per quale motivo i verificatori di titolo di viaggio, non indossano la divisa di servizio come previsto dal vigente regolamento, e non si fanno riconoscere immediatamente una volta saliti sul mezzo ma al contrario attendono le chiusure delle porte e la partenza del mezzo per farsi riconoscere dall'utenza". La risposta dell'assessore Colombo: "Innanzitutto parto dalle considerazioni del consigliere Bugani che vedo sempre molto presente e molto attento su questi temi di vita quotidiana della città. Credo sia giusto dire che questa novità della validazione obbligatoria è un passo in più nell'ambito di una strategia complessiva per il miglioramento del rispetto delle regole in città e in particolare sui mezzi di trasporto pubblico che stiamo portando avanti ormai da un paio di anni come Amministrazione comunale, in rapporto con Tper. Il percorso credo sia chiaro e vada ribadito. Un percorso che ha visto in maniera lineare innanzitutto un impegno dell'Amministrazione comunale e dell'azienda. Quindi sul tema della lotta all'evasione tariffaria abbiamo prima di tutto invertito la rotta come istituzioni, come azienda pubblica, prendendoci l'impegno di fare la cosa più giusta e la prima cosa da fare: il potenziamento dei controlli. Nel 2012 i controlli erano stati poco meno di un milione, nel 2013 siamo arrivati quasi a 2 milioni. Credo sia giusto rivendicare che nel momento in cui si intraprende una battaglia come questa all'evasione, che ha numeri assolutamente inferiori a quelli che si registrano in altre città, ma questo non ritengo che possa portarci a sederci sugli allori, sia giusto che il primo impegno e il buon esempio lo diano innanzitutto le istituzioni. E da qui questo sforzo inedito che non ci vedeva da anni o forse da decenni nella nostra città in termini di rafforzamento dei controlli. I numeri parlano da soli. Raddoppio dei controlli effettuati, ma soprattutto credo che utenti quotidiani del trasporto pubblico abbiano avuto finalmente la percepibile e visibile impressione che i controlli fossero molti di più. Dopo questo primo anno e mezzo di campagna "io vado e non evado", basato essenzialmente sul rafforzamento dei controlli, che continuerà, abbiamo ritenuto fosse necessario passare a un secondo step: per raggiungere obiettivi maggiori e migliori di efficacia era necessario far diventare questa battaglia contro l'evasione tariffaria un impegno condiviso con i cittadini. Per altro, credo con grande coerenza rispetto a quello spirito di senso civico che ha sempre caratterizzato negli anni Bologna e che sempre in questo periodo volevamo recuperare, riprendere e rilanciare. Quindi è importante sottolineare che questo impegno che noi abbiamo definito, questo piccolo gesto di civiltà che chiediamo ai cittadini con la validazione obbligatoria, è un piccolo gesto che viene dopo e comunque insieme a degli importanti e anche onerosi impegni che mette in campo il comune con Tper in termini di potenziamento del controllo. Non c'è alcuna delega ai cittadini ad arrangiarsi nella lotta all'evasione, ma c'è una chiamata collettiva dell'intera città, prima di tutto le istituzioni, ma con a fianco i cittadini, nel contrastare un fenomeno comunque di inciviltà A proposito di frasi ricorrenti, è importante ricordarsi anche quelle che erano più ricorrenti sugli autobus fino a un paio di anni fa e oggi non lo sono più, magari sostituite da quelle che lei ricordava. Quante volte ognuno di noi si è sentito ripetere da utenti del trasporto pubblico "ma perché io sono l'unico che timbra? ma perché non vedo mai gli altri obliterare il biglietto?". La risposta a questa domanda che infatti non è più ricorrente sugli autobus, è esattamente questa, è il sistema di validazione obbligatoria di tutti i titoli di viaggio. Perché la prima finalità di questa operazione è precisamente questa, fare emergere il nero, oppure vista in positivo fare emergere la grandissima quantità di persone in regola con i titoli di viaggio. E fare emergere in particolare anche un altro dato virtuoso che caratterizza Bologna e cioè il fatto che fatti 100 i passeggeri che salgono su un autobus, 60 hanno un titolo che in precedenza non doveva essere obliterato, in particolare un abbonamento annuale o mensile. Il fatto di avere introdotto la validazione obbligatoria con quei caratteri di gradualità consente esattamente questo, di rendere visibile la stragrande maggioranza di cittadini utenti del trasporto pubblico in regola, viceversa evidenziare e quindi io credo nello spirito del senso civico a fare anche risaltare, ed eventualmente portare in un ottica preventiva a non assumere questo comportamento, chi invece in regola non è. Ovviamente nessuno sta chiedendo ai cittadini di sostituirsi ai verificatori dei titoli di viaggio che continueranno ad esserci in modalità particolarmente numerosa come da un anno e mezzo a questa parte. Certo è che il senso civico che ha sempre caratterizzato Bologna si è sempre a mio avviso connotato non certo per interventi diretti che possono mettere a rischio l'incolumità delle persone, ma per un'attenzione una sensibilità rispetto delle regole che possa portare anche a richiami nei confronti della altre persone. Quante volte anche qui ci siamo sentiti dire che ci sono persone che per senso civico richiamano altri cittadini al rispetto delle regole, dal padrone che fa fare le deiezioni al cane sotto al portico, alla bicicletta che viene richiamata perché va sotto il portico, e i cittadini che si sono assunti per senso civico l'onere la responsabilità di richiamare al rispetto delle regole sono trattati in malo modo e soprattutto si sono sentiti soli. Ebbene questo sistema incentiva anche una solidarietà tra cittadini rispettosi delle regole che può emarginare e mettere chiaramente in minoranza invece chi le regole non le rispetta. Un piccolo gesto quotidiano che noi chiediamo ai cittadini insieme all'azienda, sapendo che ci sarà un naturale periodo di assestamento, di un piccolo cambiamento delle abitudini. Ad esempio credo che sarà importante, lo stiamo facendo con una compagna comunicativa ad hoc, con strumenti cartacei, web, video, spot sulle radio, mandando alle fermate e sugli autobus oltre i controllori anche il personale impiegatizio di Tper per due settimane, quindi con una relazione diretta con l'utenza che è la cosa che serve di più ed è anche apprezzata di più, introdurre magari alcun i piccoli cambiamenti di abitudine.Ad esempio l'abbonamento è meglio magari tirarlo fuori non quando si è saliti sull'autobus, ma prepararlo alla fermata. Capita sempre qualche secondo, magari qualche minuto di attesa dell'autobus, è quello il momento buono per preparare il titolo di viaggio in modo da averlo già pronto e non dover rallentare la fila delle persone che salgono e non dovere neanche correre il rischio magari che l'autobus riparta e si sta ancora rovistando nella borsa e si rischia di cadere, penso agli anziani. Un piccolo cambiamento di abitudini, un piccolo gesto che però può dare vantaggi alla collettività. Questi sistemi sono ormai già in uso non solo in molte città europee a cui spesso ci richiamiamo, ma molto più banalmente a Reggio Emilia, a Modena. a Rimini, città della civile e civica Emilia-Romagna. In ogni caso la validazione obbligatoria è stata introdotta dal 25 agosto per partire con un approccio soft. In queste due settimane stiamo intensificando l'azione comunicativa e di relazione con i cittadini che usano i mezzi pubblici.Dopo partirà un lungo periodo sperimentale perché è chiaro che i cambiamenti di abitudine richiedono sempre una certa interiorizzazione ed eventuali anche aggiustamenti da parte nostra, entro il quale non saranno, come più volte ribadito, comminate sanzioni. Non dimentichiamo che con quel potenziamento dei controlli che diceo, negli scorsi anni Tper è stata in grado di recuperare sul proprio bilancio milioni di euro che vanno ad evitare bilanci in rosso. Tper è una delle poche aziende del trasporto pubblico che nel 2013 ha chiuso il bilancio con un piccolo utile ed è già un piccolo grande miracolo, e servono in prospettiva non solo a tenere i bilanci in ordine ma anche a potere migliorare il servizio ad esempio investendo nel rinnovo del parco mezzi e soprattutto ripristinando un senso di giustizia ed equità distributiva in quanto i servizi di trasporto pubblico li paghiamo tutti noi con la fiscalità generale, li pagano i singoli utenti ed è giusto che tutti quelli che ne usufruiscono paghino, che non ci siamo furbetti. In merito invece alle due domande che riguardano il trattamento che subiscono i controllati e i controllori, che oggi lo stesso gruppo consiliare ha evidenziato anche se in modo diverso, mostrando i due punti di vista da cui si possono giudicare gli effetti di questo sensibile potenziamento dei controlli, dico francamente delle due l'una. Se si grida e spesso lo abbiamo sentito in quest'aula ad un eccessivo fenomeno di mancato rispetto delle regole, in generale del senso civico in particolare sull'autobus, non avere il biglietto entrare o scendere dalla porte sbagliate, allora credo che si debba accettare che i controlli vangano eseguiti sulla generalità dei comportamenti scorretti e incivili senza chiudere occhi su nulla. Ovviamente con una proporzionalità alla lesività dei comportamenti.E' chiaro che i due milioni di controlli l'anno che fa Tper sono concentrati prevalentemente sul possesso del titolo di viaggio, ma è anche chiaro, anche perché sui questo ci arrivano segnalazioni degli utenti, ci sono arrivate anche da questo Consiglio in passato, che un'attenzione anche al tema del rispetto di regole più piccole e quotidiane, veramente minuscole come usare la porta sbagliata, va data ed è giusto sanzionare in caso di mancato rispetto di queste regole.Oppure si dica che questi problemi di mancato rispetto delle regole anche minime non ci sono e allora i controlli non vanno potenziati o si debba chiudere l'occhio su alcuni comportamenti anziché su altri, con evidente e non giustificabile disparità. Premesso questo alcuni numeri e considerazioni che abbiamo chiesto anche direttamente a Tper. Vado a leggere quanto mi è stato mandato. Poiché da alcuni resoconti di stampa qualcuno potrebbe aver maturato idee sul comportamento dei verificatori di titoli di viaggio Tper che sono assolutamente lontane da quella che è la realtà dei fatti e dei numeri, riteniamo utile fornire alcuni dati e qualche considerazione a riguardo. Prendendo a riferimento l’intero 2013, a fronte di 1.923.733 passeggeri controllati, si sono registrati 5 casi di controversie fra verificatori e terzi per i quali Tper è a conoscenza che i propri dipendenti siano stati denunciati e che ciò abbia fatto partire un procedimento penale. Il dato parla da solo e la dice lunga sulla presunta “aggressività” dei controllori di Tper, a cui peraltro, nella gran parte dei casi, viene riconosciuta anche in giudizio la correttezza nei comportamenti, quella che generalmente è confermata dai riscontri positivi dell’utenza pagante che da tempo chiede maggiori controlli a garanzia dell’equità contributiva del servizio e del rispetto di tutte le regole di convivenza civile sul bus. Tper tiene a precisare che numerose sono, invece, le denunce che i verificatori di Tper (e della ditta che opera a supporto nei periodi di potenziamento) hanno sporto per eventi a loro danno: tra querele e denunce d’ufficio, se ne contano 143 nel 2013 e 72 da gennaio al 24 settembre 2014. Tper raccoglie e valuta, nell’ambito della segnalazione dei suggerimenti e dei reclami e in ottica di miglioramento continuo, anche le semplici segnalazioni di comportamenti scortesi sui modi dei verificatori: dall’inizio dell’anno in corso ad oggi, non arrivano al centinaio (sono 97). Sempre per contestualizzare il dato, si ricorda che nell'intero 2013, ad esempio, sono state elevate oltre 158.000 sanzioni e controllati i titoli di viaggio pari a 1.923.733 passeggeri come prima indicato. Quello del verificatore di titoli di viaggio è un mestiere difficile, delicato e complesso, che richiede notevoli doti di empatia e di autocontrollo ed una grande professionalità. E’ uno dei mestieri più esposti nel settore servizi. Per questo, a tutti i verificatori - che siano dipendenti di Tper oppure di società a cui è affidato il servizio in via ausiliaria - è somministrata un’adeguata formazione che comprende, oltre alle regole di condotta, anche elementi specifici utili alla “gestione del conflitto” nei rapporti con il pubblico e alle dinamiche più frequenti che si verificano sui bus. Quanto alla modalità di verifica, in borghese o in divisa, il personale di Tper effettua le proprie attività utilizzandole entrambe. E in ogni caso, anche quando i dipendenti Tper e delle società esterne non indossano una divisa, prima di iniziare l’attività di controlleria ai singoli utenti a bordo di un bus espongono sempre il tesserino di riconoscimento rilasciato da Tper. Ovviamente non rispondo alla domanda del perché il tesserino venga esibito soltanto una volta che le porte del bus sono chiude perché mi sembra un insulto all'intelligenza dell'interpellato, mi sembra evidente che se i controlli li vogliamo fare, e siano efficaci, le modalità debbano consentire un'effettiva possibilità di bloccare ed identificare chi non abbia il titolo di viaggio regolare, a prescindere che riconosca o meno il personale di controllo. La collaborazione con le Forze dell’Ordine è quotidiana. I casi che vedono la collaborazione incrociata di verificatori, Centrale Operativa Tper e agenti di Polizia di Stato, Municipale e Carabinieri avvengono più volte ogni giorno. E’ pertanto normale che a seguito di controlli a bordo bus, si verifichino interventi degli agenti delle Forze dell’Ordine, in particolare nei casi di “rifiuto di generalità a Pubblico Ufficiale”. Ora su questo è necessario fare chiarezza Il “rilascio di false generalità” e il “rifiuto di generalità”, ad un verificatore di titoli di viaggio, che nell’esercizio delle proprie funzioni è un Pubblico Ufficiale, costituiscono reati penalmente perseguibili. In caso di dichiarazione di false generalità, Tper, infatti, è tenuta d’ufficio a denunciare il trasgressore alla Procura competente per territorio. In caso di assenza di titolo di viaggio valido, per la compilazione del verbale da parte del verificatore, il passeggero ha, quindi, l’obbligo di declinare le proprie esatte generalità. In caso di rifiuto di generalità e di fondati dubbi su quelle fornite in assenza di documenti, i verificatori sulla base di un protocollo di intervento condiviso richiedono l’intervento delle Forze dell’Ordine, che procedono all’identificazione del trasgressore. Si precisa che nel 2013, sono state 424 le denunce presentate da Tper alle procure per rifiuto o declinazione di false generalità. Si ricorda che mezzi pubblici sono riconosciuti “parte integrante del territorio”, come indicato nel Disciplinare per la sicurezza a bordo degli autobus siglato già nel 2008 da tutti i membri del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e dall’azienda di trasporti pubblici, l’allora ATC. La stampa recentemente ha trattato casi, anche pregressi, in cui la versione riportata differisce molto da quanto è oggetto di rapporti dei verificatori Tper; l’Azienda, trattandosi di fatti oggetto di inchiesta, ha ritenuto pertanto di non dover fornire pubblica replica, nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura".
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