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Bologna, 23/12/2011
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Così, Amelia Frascaroli, assessore comunale con delega ai Servizi sociali, nella seduta odierna di Question time, risponde alla consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito all'aggressione a un clochard. La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord): "Alcuni giorni fa la stampa cittadina ha riportato la notizia di una ingiustificata e intollerabile aggressione a un clochard, una persona debole, senza difese che è stata vittima di un inqualificabile gesto di violenza e vigliaccheria; per questo gravissimo ed incivile episodio di intolleranza e degrado urbano che, auspichiamo fortemente venga punito, chiediamo al signor Sindaco e alla Giunta: come intenda tutelare le persone più deboli e bisognose di aiuto perché prive di propri mezzi di sostentamento; come sia organizzato l'aiuto alle persone bisognose nella nostra città, e come abbiano affrontato i Servizi Sociali, il problema di questo aiuto e quali soluzioni siano state adottate, complessivamente, nel lungo periodo e non solo durante l'inverno; se e come sia pubblicizzata la forma di sostentamento e come funziona l'ammissione all'aiuto e in cosa consista tale aiuto (se un tetto per dormire, abiti, cibo, eccetera); se nell'organizzazione delle forme di aiuto siano state coinvolte, in una più corretta forma di sussidiarietà orizzontale, i soggetti del privato sociale presenti sul territorio; in caso positivo quali soggetti supportino le attività del Comune nell'aiuto ai bisognosi." La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli: "Ringrazio la vicepresidente Scarano che mi da l'occasione di riprendere, però in modo estremamente sintetico, il tema del sostegno al disagio adulto, grave, quello a cui credo lei si riferisca, nella città di Bologna. Non ho preparato un intervento scritto perché voglio sottolineare che tutto il piano di intervento con tutta la descrizione di come avviene tutti i coinvolgimenti possibili anche riferiti al privato sociale sono verificabili sul sito del Comune di Bologna. E in più mi rifaccio al fatto che il 18 di ottobre abbiamo fatto una quinta Commissione nella quale è stata presentata una relazione circostanziata, dettagliata e corposa su tutto il funzionamento dei Servizi sociali, che anzi è stata anche oggetto di richiesta di sintesi perché era il dottor Minguzzi a illustrarla e ci ha messo quasi un'ora. La relazione contiene otto pagine di descrizione minuziosa su tutto quello che viene messo in atto per quello che riguarda il disagio sociale adulto quindi riprenderei, non credo di avere il tempo di leggere otto pagine, facendo semplicemente l'elenco titolare. Vengono indicati tutti i servizi residenziali e semi residenziali, tutti i rifugi e tutti i dormitori, le unità di strada, le case di accoglienza temporanee, le residenze sociali, le accoglienze di secondo livello, i centri diurni, i servizi mensa, l'albergo popolare, gli ambulatori mobili, tutti i servizi di prossimità quindi unità di sostegno, ambulatorio mobile e anche le varie forme di attività lavorative di borse lavoro che vengono messe in atto quando si attivano con le persone percorsi veri e propri di sostegno e di reintegrazione; tutta la parte progettualità e tutta la parte dei lavori socialmente utili . Forse non è descritto, cosa che invece esiste sul sito, tutta la collaborazione con il privato sociale che esiste sempre e indipendentemente dal Piano freddo, tutto l'anno, ed è in qualche modo coordinata e sintetizzata in quel luogo che si chiama Consulta comunale contro l'esclusione sociale che è il punto di coordinamento di più di cinquanta realtà associative, cooperative del privato sociale sul tema dell'emergenza e del disagio sociale adulti. Lì avvengono, così come è stato per il Piano freddo, da più di dieci anni tutte le progettazioni, le programmazioni di interventi concordati. Uno strumento che si crea nell'ambito di tutte le associazione della consulta è la guida promossa da Avvocati di strada dove si trovano tutte le informazioni per trovare risposte d'emergenza, risposte di medio termine per persone in strada. C'è una divisione dei compiti e una collaborazione anche col privato sociale che permette che le informazione circolino in vari punti della città, nei punti più "caldi", conosciuti, ma anche nei luoghi più nascosti dove si sa che le persone si rifugiano. Quindi le consegno la relazione del dottor Minguzzi, dove lei trova dettagliate tutte le informazione, così come potrà trovarle anche sul sito del Comune di Bologna".
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