Bologna, 18/07/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL SERVIZIO DI TRASPORTO SCOLASTICO AD UN BAMBINO DISABILE


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L'assessore alla Scuola Marilena Pillati ha risposto oggi, in sede di Question Time alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sul servizio di trasporto scolastico ad un bambino disabile. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Malagoli.

La domanda del consigliere Piazza:
"Premesso che
Il 4 luglio sul blog “altrepozzanghere.com” appare un articolo a firma del sign. Marco Martucci che opera come educatore a supporto dell’integrazione dei bambini disabili che frequentano le scuole del Comune di Bologna.
Nell’articolo si apprende che un bambino disabile su sedia a rotelle non ha ottenuto il servizio di trasporto dalla sua abitazione fino al centro estivo che ha cominciato a frequentare nel mese di giugno. Utilizzava pertanto il trasporto pubblico nel quale però non poteva portare il suo deambulatore.
Si apprende inoltre che nei centri estivi, più disabili certificati vengono affidati ad un unico educatore avendo come conseguenza che la copertura è “intermittente”.
L’8 luglio l’Amministrazione emette un comunicato nel quale afferma che:
- Nessuna richiesta di trasporto a disabili è stata negata
- La famiglia a cui fa riferimento l’educatore Martucci non aveva richiesto il servizio di trasporto al momento dell’iscrizione ritenendo di poterlo accompagnare autonomamente
- In seguito è stato però sostituito l’ausilio al bambino ed è sorta la necessità di avere il servizio di trasporto disabili.
- La famiglia si è rivolta agli educatori di sostegno del centro estivo ma nessuno ha suggerito alla famiglia di rivolgersi al quartiere
- Il quartiere è venuto autonomamente a conoscenza dell’esigenza ed ha attivato il servizio di trasporto.
Il 15 luglio durante una conferenza stampa indetta da USB su questo tema, viene dichiarato che il Comune avrebbe invitato la cooperativa per cui lavora il Sign. Martucci a prendere provvedimenti disciplinari , ma soprattutto si apprende una diversa versione dei fatti riassunta in una lettera che USB indirizza alla cooperativa:
- La madre si è rivolta agli operatori dopo essersi vista negare (per ragioni di bilancio) una prima richiesta di trasporto
- Il sign Martucci ha consigliato alla famiglia di rivolgersi al quartiere per ben 2 volte prima di denunciare il fatto sul suo blog e per 2 volte la famiglia ha ottenuto dinieghi.
- Solo al terzo diniego riportato dalla Famiglia, l’educatore ha denunciato il fatto tramite blog, in conseguenza il fatto ha suscitato l’attenzione di genitori e politici ed il servizio è stato attivato.
Chiedo alla Giunta di informare in consiglio in merito alla vicenda e dare una sua valutazione riguardo all’accaduto. Smentendo o confermando quanto sopra riportato.
Si chiede di informare in generale anche sul servizio trasporto disabili verso i centri estivi se esistono altri casi in cui l’attivazione del servizio è stata problematica".

La risposta dell'assessore Pillati letta in aula dall'assessore Malagoli:

"Gentilissimo Consigliere Piazza,
sulla questione oggetto della sua domanda di attualità, prima di ogni cosa devono essere chiarite le circostanze in cui si sono svolti i fatti citati; fatti che, nonostante il comunicato diffuso la settimana scorsa dall’Amministrazione comunale, continuano ad essere riportati in modo non corretto.

La famiglia citata nell’articolo, come già riportato nel comunicato dell'Amministrazione comunale, dopo una programmazione iniziale che prevedeva un’autonoma organizzazione per accompagnare il bambino al centro estivo, così come peraltro è avvenuto nell'estate scorsa, si è trovata ad affrontare una difficoltà nuova, sopraggiunta con la sostituzione dell'ausilio utilizzato dal bambino per deambulare con uno di maggiori dimensioni, più ingombrante e come tale non trasportabile né con mezzo privato, né con mezzo pubblico.
Di questa nuova situazione che si era venuta a creare, lo voglio ribadire ancora una volta, non è arrivata alcuna segnalazione al Quartiere, né dalla famiglia né da altri.
Solo quando è stata data risonanza sul web del presunto rifiuto a garantire il servizio di trasporto, il Quartiere è stato in grado di intervenire contattando direttamente la famiglia e attivando immediatamente il trasporto, ma questo è accaduto proprio per la mancanza di una precedente e più corretta comunicazione direttamente orientata a risolvere la criticità.
Di fronte a questa dinamica dei fatti, l’Amministrazione comunale, nello specifico il Quartiere Porto, ha valutato di chiedere alla Cooperativa Quadrifoglio spiegazioni su quanto accaduto e di valutare complessivamente la situazione, che – non si può certo negare – mostra evidenti carenze sotto il profilo della comunicazione.
Smentisco nel modo più assoluto che l'Amministrazione abbia invitato la cooperativa a prendere provvedimenti disciplinari verso il signor Martucci, provvedimento la cui adozione non è certo di competenza del Comune. Il Quartiere ha richiesto alla cooperativa un tempestivo riscontro circa l'accaduto, ad oggi, peraltro, non ancora pervenuto, e di assumere quanto ritenuto opportuno per prevenire situazioni lesive dei diritti del bambini e delle famiglie.
Di fronte a quello che è accaduto, l’Amministrazione ha agito nell’unico modo in cui poteva agire, cioè chiedendo spiegazioni alla cooperativa che fornisce il servizio. Questo non solo è nelle sue prerogative, ma è dovere stesso dell’Amministrazione comunale, in qualità di committente del servizio.

Per quanto riguarda, più in generale, il trasporto dei bambini disabili ai centri estivi, come gli altri anni, il servizio è stato dato a tutti i bambini, che, per la particolare situazione di disabilità, abbiano difficoltà a raggiungere il centro estivo e pertanto ne facciano richiesta al Quartiere. Non ci risultano situazioni in cui sussistano particolari difficoltà non risolte.
Non ci risultano, inoltre, situazioni in cui i bambini disabili non siano adeguatamente inseriti nei centri estivi, con il necessario supporto del personale educatore assegnato dai Quartieri, che tiene conto in tutti i casi del tipo di disabilità e, più in generale, del contesto nel quale avviene l’inserimento, oltre che delle ore di frequenza dei bambini".
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