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Bologna, 29/01/2015
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Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili. Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 30 gennaio a giovedì 5 febbraio. IN EVIDENZA sabato 31 gennaio ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 Nell'ambito del ciclo L’Antico Egitto in Italia. Storie di collezioni e di musei "Dal collezionismo allo scavo. Passato e futuro del Museo Egizio di Torino" Conferenza di Christian Greco, Direttore del Museo delle Antichità Egizie di Torino. La più importante realtà egittologica dopo il Cairo raccontata dalle parole del suo giovane e brillante direttore, Christian Greco, in occasione della nascita di un network culturale che coinvolge Torino, Bologna e Firenze all'insegna dell'Antico Egitto. Il Museo Archeologico di Bologna, che possiede la terza collezione egiziana d’Italia, ha avviato negli ultimi anni una intensa attività di cooperazione scientifico-culturale con importanti istituzioni internazionali allo scopo di divulgare la conoscenza dell’antica civiltà egizia. I risultati ottenuti hanno fornito un modello progettuale da riproporre in ambito italiano tramite la sottoscrizione di due convenzioni con la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino ed il Museo Egizio di Firenze, la seconda collezione italiana del settore. Le tre più importanti realtà museali italiane in ambito egittologico sono così riunite in un network culturale: un 'gemellaggio' che viene presentato tramite il ciclo di conferenze “L'Antico Egitto in Italia. Storie di collezioni e di musei”. Il prossimo ed ultimo incontro si svolgerà sabato 21 febbraio. Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/archeologico PER I BAMBINI sabato 31 gennaio ore 10.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 In occasione di The Best of. Laboratori musicali per bambini e di Harp Festival "Alla scoperta dei miti dell'arpa: Orfeo ed Euridice" Alcune musiche suonate dal vivo fanno da colonna sonora al racconto di uno dei miti all'origine della storia dell'arpa: Orfeo ed Euridice. Orfeo, figlio della musa Calliope, musicista e poeta che con il dolcissimo suono della sua lira rendeva mansuete le fiere e calmava le forze devastatrici della natura, si innamorò della bellissima ninfa Euridice fino al punto di scendere fin nell'Averno per salvarla dalla morte, ma non resistette alla tentazione di guardarla e la perse per sempre: una tormentata storia d'amore a cui si sono ispirati numerosi artisti, letterati, compositori. Nella seconda parte del laboratorio i bambini vengono chiamati ad eseguire i primi suoni sulle piccole arpe celtiche messe a disposizione dai musicisti. Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica. Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio. Ingresso: € 4,00 a partecipante Info: www.museibologna.it/musica - www.millearpeggi.it ore 16: Museo Medievale - via Manzoni 4 In occasione della mostra Carlo Zauli. Le Zolle Laboratorio per bambini da 6 a 12 anni a cura di Marco Moschetti, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l. Prenotazione obbligatoria a edubolognamusei@comune.bologna.it. (entro le ore 12 di venerdì 30 gennaio). Ingresso: € 4,00 Info: www.museibologna.it/arteantica domenica 1 febbraio ore 15.30: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 "Misteriose macchine" Attività per ragazzi da 7 a 12 anni. A volte grandi, a volte piccole. A volte molto rumorose altre molto silenziose. A volte complicate e altre molto semplici. Al museo si trovano macchine di tutti i tipi! Macchine per fare il gelato, macchine per aprire le porte, motori a vapore e pile a mani. Un giro guidato e un divertente laboratorio aiuteranno i partecipanti ad entrare nel mondo della meccanica, scoprendo con giochi ed esperimenti il funzionamento di alcuni apparati presenti in museo. Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 30 gennaio) Ingresso: € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto) Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 Nell'ambito del ciclo Al Museo per gioco "Olim in Bononia... ovvero essere bambini al tempo dei Romani" Visita animata per ragazzi da 8 a 11 anni, a cura di RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l. Come vivevano i nostri coetanei 2000 anni fa proprio qui, a Bononia? Vestiti da antichi romani, seguiamo lo svolgersi di una tipica giornata di un puer romano: dal risveglio fino a sera, scopriamo cosa si mangiava a colazione, come ci si vestiva, come funzionava la scuola, quali giochi si usavano, cosa succedeva alle terme, quali sport appassionavano gli antichi bolognesi. Prenotazione obbligatoria allo 051 2757202, dalle ore 9 alle 15. Ingresso: € 4,00 a bambino (gratuito per un accompagnatore adulto) fino ad esaurimento posti (max 20 ragazzi) Info: www.museibologna.it/archeologico ore 17: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 “Lawrence Carroll. Ghost house” Visita guidata alla mostra. Lawrence Carroll, artista statunitense di origine australiana, è protagonista di una mostra al MAMbo che ne ripercorre il lavoro degli ultimi trent'anni attraverso una selezione di circa sessanta opere prodotte dalla metà degli anni '80 a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e in alcuni appositamente realizzate per l'occasione. "Ghost House" si dispiega nell'area dedicata alla mostre temporanee senza seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti nei quali opere di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo. Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle 16) oppure mamboedu@comune.bologna.it. Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l'ingresso al museo Info: www.mambo-bologna.org GLI ALTRI APPUNTAMENTI sabato 31 gennaio Museo della Musica - Strada Maggiore 34 ore 15: In occasione di Harp Festival "Visita guidata alla collezione di arpe" Una visita guidata condotta dagli esperti musicisti dell'Associazione Culturale Arpeggi per scoprire i segreti della collezione di arpe antiche del Museo della Musica. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) Info: www.museibologna.it/musica - www.millearpeggi.it ore 17: In occasione della rassegna I mestieri della musica. La musica a Bologna raccontata dai protagonisti "Fare canzone d'autore a Bologna" Incontro con Samuele Bersani. Dai suoi esordi a oggi Samuele Bersani ha rappresentato il versante più lirico e meno appariscente della canzone d’autore italiana. Una produzione artistica misurata, la sua, un disco recente che è stato un successo e una stretta relazione con Bologna da raccontare... Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/musica domenica 1 febbraio ore 10.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 Nell'ambito del ciclo L'arte tardogotica a Bologna"La scultura a Bologna al tempo di Giovanni da Modena" In occasione della mostra “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio”, visita guidata tematica al Museo Civico Medievale a cura di Paolo Cova, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) Info: www.museibologna.it/arteantica ore 15.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 e Basilica di San Petronio - Piazza Maggiore “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio” Visita guidata alle due sedi espositive a cura di RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l. Ingresso: biglietto mostre (€ 9,00) Info: www.museibologna.it/arteantica ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 "Museo Araldico: Papi e Legati pontifici nella Sala Urbana e all’Archiginnasio in Antico Regime" Visita guidata a cura di Paola Foschi, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio. Quando il Cardinale Bernardino Spada dedicò a papa Urbano VIII una nuova sala nell’Appartamento del Legato di palazzo pubblico, ispirò la sua decorazione alla cultura della memoria dipinta e alla decorazione araldica rappresentata nel palazzo dell’Archiginnasio, la sede dello Studio realizzata all’incirca settant’anni prima (1562-63). L’incontro propone una rilettura della decorazione della Sala Urbana alla luce di vari confronti con le decorazioni del palazzo ora sede della biblioteca comunale, i cui ambienti sono fittamente decorati da iscrizioni e monumenti celebrativi di maestri dello Studio, ecclesiastici della gerarchia bolognese e romana, e da migliaia di stemmi di studenti di diverse nazioni. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) Info: www.museibologna.it/arteantica martedì 3 febbraio ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 Nell'ambito del ciclo AnticoModerno alle Collezioni Comunali d'Arte "Una ballerina tra Antico e 'genre nouveau': Marie Taglioni a Bologna" Conferenza di Elena Cervellati, Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Negli anni Trenta dell'Ottocento si afferma, a partire dalla Francia, una nuova modalità di fare e di intendere la danza, che si fa norma e si propaga in tutta Europa e di cui è incarnazione la celebre Marie Taglioni (1804-1884). Anche in Italia si apprezzano i "nuovi balli" portati dalla Taglioni, capace di danzare, «mieux et autrement qu’on ne dansait avant elle» (Théophile Gautier). All'epoca del suo arrivo a Bologna nel 1842, si riconosce che «a Lei veramente debbesi il vanto di somma riformatrice dell'arte sua» ("Teatri arti e letteratura", 3 novembre 1842). La conferenza si soffermerà sul confronto tra antico e nuovo nel balletto della prima metà dell'Ottocento, anche grazie al confronto con un'ampia iconografia, testimone del desiderio di fermare la meraviglia del corpo in movimento. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/arteantica giovedì 5 febbraio ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 Nell'ambito del ciclo AnticoModerno alle Collezioni Comunali d'Arte "Una rilettura del Gemito moderno: l'Athena Lemnia di Bologna" Conferenza di Luisa Martorelli, Soprintendenza per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta. Lo scultore napoletano Vincenzo Gemito (1852-1929) realizzò, in occasione di una mostra collettiva tenuta a Montecatini nel 1912, una scultura in marmo di Efebo, libera interpretazione dell'Athena Lemnia o Testa Palagi, fiore all’occhiello delle raccolte del Museo Civico bolognese (oggi Museo Civico Archeologico). Il direttore Gherardo Ghirardini perorò l’acquisto dell’opera di Gemito con l’intento di affiancarla al marmo antico, secondo il principio, largamente diffuso in Italia e in Europa, che i musei dell’antichità dovessero esplicare soprattutto una funzione didattica. La singolare scultura di Gemito, benché mai sottratta alla fruizione pubblica dal 1913 ad oggi, e nonostante il cambiamento di esposizione (dal Museo Civico alle Collezioni Comunali nel 1936), è stata scarsamente studiata, e mai repertoriata nelle monografie antiche e recenti dedicate allo scultore. Su di essa è calata una curiosa damnatio memoriae, molto probabilmente aggravata dalla scarsa messa a fuoco dell’attività del Gemito più moderno che rifà l'antico. I documenti d’archivio conservati a Bologna restituiscono l’interessante e complessa trattativa di acquisto dell’Efebo e contribuiscono a far luce sulla produzione più tarda dello scultore, che verte sostanzialmente sui temi dell’antico. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/arteantica MOSTRE Villa delle Rose - via Saragozza 228/230 “Marinella Senatore. Jammin' Drama Project - How Do U Kill the Chemist? - Variations”, fino al 15 febbraio 2015 Villa delle Rose ospita una mostra di Marinella Senatore che riunisce tre sue video-installazioni nelle sale espositive della sede esterna del MAMbo. L'esposizione ha come fulcro “Jammin' Drama Project” (2014), opera prodotta nell'ambito di “Museo Chiama Artista”. Liberamente ispirato al lavoro di Tim Rollins condotto negli anni 80 nel South Bronx, dove coi suoi studenti aveva sviluppato una strategia di collaborazione denominata "jammin’”, innescando processi di coinvolgimento dei membri a partire dalla propria storia, “Jammin’ Drama Project” è un progetto partecipativo che ha coinvolto oltre 500 cittadini della comunità ispanica e afro-americana di Harlem, NYC. Dai primi incontri avuti a NYC con vari gruppi e comunità in Harlem (club poesia, gruppi di rapper, associazioni di quartiere, e associazioni di donne afro-americane e ispaniche) si è andata delineando la possibilità di realizzare un video, strutturato in quattro capitoli, da girare in stile cinéma vérité, in diretta, di fronte ai partecipanti che ne hanno dunque seguito tutte le fasi di lavorazione, cominciando innanzitutto da quella fondamentale della scrittura della sceneggiatura. La seconda video-installazione in mostra è “How Do U Kill the Chemist?” (2009), che mette in scena una serie di eventi realmente accaduti negli anni Cinquanta nello Stato di New York. Gruppi di rapper di Harlem hanno preso parte al progetto sia come attori sia come sceneggiatori insieme ad altri residenti della città di Hudson, dove si erano svolti alcuni degli eventi reali. Il progetto è stato prodotto grazie al sostegno della Fellowship della Dena Foundation, Parigi. La terza opera visibile a Villa delle Rose è “Variations” (2011), nella quale attraverso associazioni di quartiere, volontari, centri sociali, blogger, settimanali, giornali locali, radio e web, oppure bussando personalmente a più porte Marinella Senatore ha coinvolto oltre 300 residenti del Lower East Side di New York - dagli otto ai settant’anni. Le sessioni di scrittura collettiva, ciascuna seguita da più di 80 persone, si sono svolte all’interno del teatro del New Museum, dove si sono svolti anche i casting preliminari. A seguito del progetto alcuni dei partecipanti hanno creato spontaneamente piattaforme online per cercare nuove opportunità di collaborazione in contesti diversi e non necessariamente legati all’arte contemporanea. Ingresso: gratuito Info: www.mambo.bologna.org Museo Medievale - via Manzoni 4 “Carlo Zauli. Le Zolle”, fino al 6 aprile 2015 Il Museo Civico Medievale, in collaborazione con il Museo Carlo Zauli di Faenza e con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, presenta la mostra “Carlo Zauli. Le Zolle”, dedicata ad una delle grandi figure della scultura italiana del Novecento. In questo inedito progetto espositivo, le collezioni del Museo Civico Medievale entrano in dialogo con 14 opere di Zauli, che costituiscono un nucleo sintetico, ma esaustivo, di una delle tematiche fondanti della ricerca artistica dello scultore romagnolo: la Terra nella sua forma più naturale, ovvero l'elemento primigenio e costituente della “zolla d’argilla”. Realizzate dai primi anni Settanta fino al 1984, le opere sono state selezionate dal curatore della mostra, Matteo Zauli, per la loro ruvida matericità che ben si accosta alla stratificazione dei materiali che compongono la struttura degli spazi espositivi. Appartengono agli inizi degli anni Settanta lavori come “L'oro della zolla”, “Inquinamento nero”, “Zolla”, “Arata”, attraverso cui Carlo Zauli, parallelamente alle sperimentazioni inglesi della Land Art, dibatte il difficile rapporto tra Uomo e Natura facendo emergere la forza generatrice della terra e la necessità da parte dell’uomo di ritrovare con essa un rapporto fondato su valori primigeni ed archetipi. Per esprimere questa tensione, violenta e quasi erotica, l'artista utilizza la materia, “la terra” della propria quotidianità, con cui “combatte” e vive ogni giorno, l’argilla. Con il mutare della società, nel corso degli anni Ottanta, Zauli esprime l’incrudirsi del rapporto tra Uomo e Natura, denunciandone il distacco attraverso nuove opere come la “Genesi” e una nuova tipologia di “Zolla”, in cui l’evidente rapporto con il suolo è espresso attraverso forme geometriche primigenie, monolitiche, dalle linee nette e taglienti, che nulla concedono alla sensualità generatrice e magmatica riscontrabile nei lavori degli anni Settanta e che paiono rappresentare vere e proprie porzioni di suolo. Info: www.museibologna.it/arteantica “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio”, fino al 12 aprile 2015 Il Museo Civico Medievale, in collaborazione con la Basilica di San Petronio, dedica ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica in Italia, Giovanni di Pietro Falloppi, meglio noto come Giovanni da Modena (circa 1375-1456), la mostra “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio”, curata da Daniele Benati e Massimo Medica. La mostra è articolata in due sedi, il Museo Civico Medievale e la Basilica di San Petronio, ciascuna accessibile con proprio biglietto. Si tratta della prima esposizione dedicata a questo artista, modenese di nascita, ma bolognese di adozione, autore della decorazione della ben nota Cappella Bolognini in San Petronio (1411-12 ca.), capolavoro assoluto della pittura tardogotica bolognese che, insieme alle altre testimonianze ancora presenti nella basilica, tra cui i grandi affreschi di significato allegorico nella Cappella dei Dieci di Balia (1420), costituisce un necessario completamento del percorso espositivo. L'esposizione presso il Museo Civico Medievale mette a confronto oltre venti opere opere del pittore provenienti da musei e collezioni private - dipinti su tavola come “San Giacomo”, “San Pietro”, “San Francesco”, “San Nicola da Tolentino” (Bologna, Compagnia dei Lombardi), “Madonna col Bambino” (Modena, Museo Civico d'Arte) e “Madonna col Bambino” (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), affreschi come la “Madonna col Bambino e due angeli” (Carpi, chiesa di San Francesco), “La Vergine con il Bambino” (Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi) e miniature - tentando di ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all'inizio del XV secolo, come rivelano le due miniature all'interno degli “Statuti della Società dei Drappieri” (1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la sua presenza risulta già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni Cinquanta del Quattrocento, come testimonia la tempera con “San Bernardino da Siena e storie della sua vita” (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale). Nella Basilica di San Petronio è possibile visitare - seguendo un percorso appositamente predisposto - le Cappelle Bolognini, dei Dieci di Balia, di Santa Brigida, della Società dei Notai e della Pace, i cui affreschi sono stati per l'occasione valorizzati attraverso un nuovo sistema di illuminazione. Il biglietto di ingresso intero alla sede espositiva del Museo Civico Medievale dà diritto alla riduzione sull'ingresso nella sede della Basilica di San Petronio. Info: www.museibologna.it/arteantica Casa Morandi - via Fondazza 36 “Ada Duker. Imprevedibili nature morte”, fino al 22 marzo 2015 Casa Morandi ospita l'omaggio a Giorgio Morandi da parte di Ada Duker, artista olandese che pone alla base della propria indagine estetica la ricerca di composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, nonché da geometrie costruite sull'alternarsi di luce e ombra. Soggiornando a Bologna, Ada Duker ha esplorato i portici e le strade che il maestro bolognese abitualmente percorreva, avventurandosi con la sua macchina fotografica in un percorso creativo che rende visibile l'invisibile di una realtà architettonica. Da via Fondazza, dove Morandi visse dal 1910 al 1964, e lungo quella strada che dalla sua abitazione lo conduceva all'Accademia di Belle Arti, l'artista olandese è andata in cerca delle probabili sensazioni e intuizioni che Morandi traeva da quel paesaggio urbano. Muovendosi lungo i muri “della Fondazza”, sfruttando il potere mimetico della fotografia, superando un approccio puramente estetizzante, Duker riesce in modo acuto e raffinato a prelevare dettagli e particolari architettonici di Bologna e a restituirli distillati e amplificati, dopo averli setacciati attraverso i filtri del proprio sentire. Ogni scatto è accuratamente costruito in modo da svelare alcuni particolari del paesaggio che assumono il significato metafisico di imprevedibili nature morte: inquadrature selettive isolano e valorizzano la qualità estetica e semantica di colonne, capitelli e volte, rendendo visibile all'osservatore disattento ciò che la sua capacità percettiva distrattamente ignora, ma che pure forma l'abito del luogo che vive. Il ritmico alternarsi dei piani, le sfumature dei colori, la composizione ortogonale che il pilastro crea quando incontra l'architrave rimandano immediatamente e in modo inequivocabile ad alcuni tratti distintivi dell'opera di Morandi, al suo rigore geometrico e alla sua costante ricerca di equilibrio e armonia compositiva. Info: www.mambo-bologna.org Museo della Musica - Strada Maggiore 34 “Eugenia Vanni. Rinviai la mia partenza”, fino al 22 febbraio 2015 “Rinviai la mia partenza”, il titolo del progetto espositivo appositamente ideato da Eugenia Vanni per gli spazi del Museo della Musica, deriva da una suggestione: in senso narrativo induce a pensare che l’autore si sia trattenuto qualche giorno in più in un luogo grazie a piacevoli circostanze. Indica un approdo momentaneo dell’artista nel museo e che lascia per breve tempo tracce del suo passaggio. Una scultura, realizzata in collaborazione con il liutaio Pietro Gargini, è composta dal legname grezzo (Acero dei Balcani, Abete Rosso ed Ebano) che occorre per la realizzazione di un violino: i pezzi di legno, non ancora lavorati, sono stati scelti dall’artista all’interno del laboratorio del liutaio e poi lavorati come se fossero uno strumento finito. Ciò che di solito avviene al termine del lavoro, è accaduto all’inizio, prima che il legno potesse acquistare la forma dello strumento. In questo modo, sono state valorizzate forme completamente casuali, che hanno acquistato una natura visiva che non riguarda più l’artigianato ma l’arte. Interventi di natura pittorica trovano la loro collocazione a fianco di opere conservate nel museo: una serie di volti dipinti ad olio di sculture e nature morte composte sia da pittura che da oggetti fisici esterni ad essa. Info: www.museibologna.it/musica Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 (fino all'8 marzo) Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 (fino all' 8 marzo) Biblioteca dell'Archiginnasio- piazza Galvani 1 Museo di Palazzo Poggi - via Zamboni 33 (fino al 22 febbraio) “Sissi. Manifesto Anatomico” Con il progetto “Manifesto Anatomico”, appositamente ideato per ART CITY Bologna, Sissi offre per la prima volta al pubblico un percorso organico di lettura sui nuclei principali della sua ricerca artistica attraverso un'articolazione che coinvolge quattro diverse sedi espositive: Museo di Palazzo Poggi, Collezioni Comunali d'Arte (Sala dei Primitivi), Museo Civico Archeologico (Gipsoteca) e Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio. Alle Collezioni Comunali d'Arte l'artista sceglie di mostrare il circuito organico di Anatomia Parallela con l'installazione “Apparati di un discorso organico” (2014). Una serie di strutture di ferro di varie dimensioni espone elementi tridimensionali in ceramica, tele dipinte e ricamate, abiti con prolungamenti scultorei e disegni di grandi dimensioni con sguardi ingranditi su un corpo anatomico. L'intervento è pensato per rappresentare una sorta di piccolo museo di Anatomia Parallela, predisponendo la messa in scena degli oggetti con cui il concetto anatomico dell'artista è affiorato nel tempo. Nella stessa Sala dei Primitivi si adagia al suolo “Il naufrago: ondeggia ubriaco perdendo la testa” (2012), installazione di uno scheletro umano costituito da piccoli frammenti di legno restituiti dal mare e comparati a ossa umane. Un esercizio di archeologia del contemporaneo nel tentativo di ricostruire la genesi di un corpo perduto. La Gipsoteca del Museo Civico Archeologico è lo spazio dove sono resi visibili i princìpi della riflessione organica sul corpo e sulla trasformazione dei suoi impulsi emotivi in stile. Qui l'artista interviene con un'incursione che si richiama, in un gioco di confronto mimetico, alla statuaria antica collocando manichini rivestiti da abiti e accessori provenienti da “Addosso 1995/in progress”, l'archivio del guardaroba-creatura che raccoglie gli abiti e gli accessori realizzati con tecniche artigianali dalla stessa artista e successivamente da lei indossati, catalogati secondo un criterio tassonomico in 20 famiglie immaginarie, dotate di nomi propri e specifiche caratteristiche di riconoscimento. Info: www.museibologna.it/arteantica - www.museibologna.it/archeologico Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 “Lo Studio Villani di Bologna. Il più importante atelier fotografico italiano del XX secolo tra industria, arte e storia”, fino al 28 febbraio 2015 In occasione dei cento anni di attività fotografica della Studio Villani, Alinari è lieta di presentare una grande mostra dedicata all’attività svolta dal più importante studio fotografico italiano attivo a Bologna nel Novecento, con un patrimonio di oltre 670.000 fotografie, oggi per la maggior parte conservate a Firenze nell’archivio di proprietà della Fratelli Alinari, mentre altri corpus si trovano custoditi presso l'Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni storici e artistici di Bologna, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Lo Studio Villani ha prodotto un irripetibile corpus fotografico che illustra il patrimonio del Made in Italy, attraverso le oltre 7.000 aziende documentate, molte delle quali ancora oggi operanti con successo nei mercati italiani ed esteri, ricreando la storia industriale del nostro paese. Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 "Daniela Comani. Archivio in progress", fino al 1 febbraio 2015 In occasione del Giorno della Memoria, che ricorda la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, il MAMbo ha aderito al progetto “La Shoah dell’Arte”, promosso dall'Associazione ECAD e patrocinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dall'Unione delle comunità ebraiche italiane, con l'adesione del Presidente della Repubblica, segnalando un'opera della collezione particolarmente adatta a suscitare una riflessione sul tema della Shoah e della memoria: “Sono stata io. Diario 1900-1999” di Daniela Comani. Per questa speciale circostanza l'artista ha realizzato un'inedita presentazione di materiali conservati nel suo archivio personale, che in parte costituiscono le fonti di “Sono stata io”, poiché tale raccolta non si è interrotta con l'esecuzione dell'opera, ma prosegue tuttora. La sequenza delle immagini è accompagnata dalla versione audio inglese di “Sono stata io”. Attraverso questo nuovo lavoro, intitolato “Archivio in progress”, i visitatori e le visitatrici del MAMbo avranno la possibilità di addentrarsi, dal 27 gennaio al 1 febbraio 2015, fra le motivazioni e i processi generativi di una delle opere più apprezzate della sua Collezione Permanente. Info: www.mambo-bologna.org "Lawrence Carroll. Ghost House", fino al 6 aprile 2015 Lawrence Carroll, uno dei maggiori rappresentanti della pittura contemporanea, è protagonista al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna di una mostra dal titolo "Ghost House", che racconta un percorso artistico di oltre trent'anni grazie a sessantatré opere prodotte dalla metà degli anni Ottanta a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e in alcuni realizzate per l'occasione. Riveste particolare rilevanza la contiguità con il Museo Morandi, la più ampia collezione pubblica di opere di Giorgio Morandi, tra i modelli dichiarati di Carroll, oltre che maestro della pittura del Novecento. “Ghost House” si dispiega nell'area dedicata alle mostre temporanee senza seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti che l'artista stesso definisce come “costruiti sulla memoria”, nei quali opere di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo, nella convinzione che un senso possa essere ricercato non solo nei singoli lavori ma anche nelle relazioni tra di essi, considerati collettivamente e attraverso il tempo, come gli intrecci narrativi di una storia. Info: www.mambo-bologna.org "Franco Guerzoni. Archeologie senza restauro", fino al 19 aprile 2015 Il MAMbo dedica a Franco Guerzoni "Archeologie senza restauro", una personale visibile fino al 19 aprile 2015 in una sala della Collezione Permanente. La mostra si focalizza su due estremi temporali del percorso creativo dell'artista: gli esordi e la produzione più recente, presentando una selezione di 17 opere rappresentative di tali momenti. Lo sguardo rivolto verso il passato, che è interesse verso ciò che è stato e al contempo consapevolezza della sua irrecuperabilità, è una costante del lavoro di Guerzoni, che l'ha definita “archeologia senza restauro”. Spesso le sue opere appaiono come dei reperti - con superfici mutate dal tempo, polvere, parti sconnesse - e raccontano un viaggio dell'immaginazione tra le tracce di ciò che è ormai perduto. Info: www.mambo-bologna.org Museo Morandi - via Don Minzoni 14 "Morandi e l'antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi", fino al 3 maggio 2015 Fino al 3 maggio 2015 il Museo Morandi accoglie i visitatori con "Morandi e l'antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi", un nuovo allestimento che si focalizza sul suo rapporto con l'arte antica scegliendo di introdurre nel percorso espositivo alcuni capolavori di autori del passato, da lui amati e studiati, anche a testimonianza di quanto la modernità della pittura di Morandi abbia tratto origine dall’antico. Nelle sale del museo trovano posto, in dialogo con la collezione morandiana, opere di Federico Barocci, Giuseppe Maria Crespi, Rembrandt van Rijn e Vitale da Bologna comprese in un arco temporale che va dal Trecento al Settecento e provenienti da altre sedi dell'Istituzione Bologna Musei - Collezioni Comunali d'Arte, Museo Davia Bargellini, Casa Morandi - e dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna. La mostra è un progetto dell'Istituzione Bologna Musei in collaborazione con Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Bologna, Ferrara, Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini e Pinacoteca Nazionale di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org L'Istituzione Bologna Musei è il rinnovato assetto istituzionale dei Musei civici bolognesi, che si pone l'obiettivo della razionalizzare dei servizi e dell'inquadramento di un notevole patrimonio in un progetto culturale rinnovato e coerente. Il modello che viene proposto è quello di un sistema culturale policentrico, fortemente coordinato, in cui le specificità museali esprimono una chiara identità e un determinato settore di intervento, proponendosi come punti di riferimento e come presidi culturali allargati al territorio. I Musei civici, con le loro competenze e le loro attività, hanno infatti saputo nel tempo accreditarsi come attori essenziali dell’offerta culturale della città, soprattutto in riferimento alla salvaguardia e alla valorizzazione di parti del patrimonio. Con l'articolata realtà delle loro collezioni sono infatti in grado di documentare l'intera storia di Bologna e del suo territorio, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche economiche e produttive della società contemporanea. Parallelamente sono documentati aspetti importanti dello sviluppo culturale, artistico, scientifico e tecnologico del nostro territorio: dalla stagione del collezionismo erudito del XV e XVIII secolo sino ai prodotti più significativi del distretto industriale meccanico, passando attraverso le suggestioni dell'arte moderna e contemporanea. Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna. INDIRIZZI E RECAPITI MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi via Don Minzoni 14 tel. 051 6496611 aperto: martedì, mercoledì e venerdì: ore 12-18; giovedì, sabato, domenica e festivi: ore 12-20 Casa Morandi via Fondazza 36 tel. 051 6496611 aperto: su prenotazione Villa delle Rose via Saragozza 228/230 tel. 051 436818 - 6496611 in occasione della mostra “Marinella Senatore. Jammin' Drama Project - How Do U Kill the Chemist? - Variations” aperto: giovedì e venerdì ore 14-18; sabato e domenica: ore 12-18 Museo per la Memoria di Ustica via di Saliceto 3/22 (ex magazzini ATC) tel. 051 377680 aperto: venerdì, sabato e domenica: ore 10-18 Museo Civico Archeologico via dell’Archiginnasio 2 tel. 051 2757211 aperto: martedì - venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 Museo Civico Medievale via Manzoni 4 tel. 051 2193930 - 2193916 aperto: martedì - venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 tel. 051 2193998 aperto: martedì - venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini Strada Maggiore 44 tel. 051 236708 aperto: martedì - sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13 Museo Internazionale e Biblioteca della Musica Strada Maggiore 34 tel. 051 2757711 aperto: martedì - venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 Museo del Patrimonio Industriale via della Beverara 123 tel. 051 6356611 aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica: ore 15-18 Museo Civico del Risorgimento Piazza Carducci 5 tel. 051 347592 aperto: martedì - domenica: ore 9-13
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