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Bologna, 19/12/2014
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Domanda d'attualità del consigliere Lisei "Premesso: che l'installazione di Luca Vitone "Do elephants ever forget?", che ricostruisce il simbolo della P2 è stata allestita sul ponte di via Matteotti, a pochissimi metri dalla la stazione centrale, nulla ha a che vedere con le tradizionali luminarie natalizie consone al periodo delle prossime Festività; appreso che tale luminaria rientra nell'edizione 2014 di ON , il progetto di arte contemporanea che invita artisti italiani ed internazionali a realizzare opere site specifiche azioni e performance nei luoghi pubblici di Bologna, formula la seguente domanda d'attualità per conoscere: se dell'aspetto dell'opera esposte se ne fosse a conoscenza e da quanto; se è stata valutata l'opportunità o meno di collocare l'opera nel periodo delle festività natalizie; quanto è stato l'onere economico del Comune di Bologna, se ne chiede rendiconto dettagliato per questa realizzazione e per le successive che rientrano nel progetto ON". Domanda d'attualità della consigliera Castaldini "Chiede al Sindaco: se ritiene importante investire denaro pubblico nelle luminarie; quale investimento è stato fatto quest'anno; se era a conoscenza delle iniziatve di Bo - On e in particolare delle luminarie dell'artista Vitone; se potrebbe spiegarci l'iniziativa dell'artista e la stretta connessione fra Natale e 2 agosto". Risposta dell'assessore Ronchi "Grazie per le domande, risponderò in maniera molto precisa, tentando anche di spiegare quale è il mio compito. La prima cosa la chiarisco subito: l'assessore Ronchi e questa Amministrazione non interverranno mai per decidere che cosa fa un artista. Quindi non intervengo ne prima ne dopo. Come ho avuto modo di dire questo è un elemento molto delicato perché quando la politica interviene sulla libera espressione artistica significa che siamo in presenza di regimi totalitari. Una delle caratteristiche della Democrazia è la possibilità che ci sia libertà nell'espressione artistica. Detto questo per chiarire che l'opera rimarrà lì per il tempo che abbiamo deciso, nonostante gli appelli per spegnere, perché noi non facciamo censura sulle opere. Detto questo c'è stata una grande confusione perché queste non sono delle luci natalizie. Abbiamo questo sistema un po' buffo: esistono i socialnetwork si danno delle informazioni errate, dopodiché si crea e si gonfia panna montata e si dice che quella è una luminaria natalizia. Noi l'abbiamo presentata nel modo giusto, non è una luminaria natalizia, è un intervento artistico, ricordo anche che recentemente sempre con lo stesso meccanismo si era detto , quando stavamo facendo il bando per i musei, che stavamo privatizzando i musei e uccidevamo la cultura, con tanto di manifestazioni. Evidentemente adesso i fatti dimostrano che non era così, ma non ho visto quelli che partecipavano al dibattito sui socialnetwork scrivere "ci eravamo sbagliati, aveva ragione l'assessore Ronchi". Quindi attenzione che montare la panna , dando notizie fasulle e poi dopo dire che è la realtà, comincia a diventare un gioco un po' pericoloso, sopratutto perché poi non ci si può meravigliare se i cittadini rimangono un po' confusi. Ciò detto, questo progetto è stato costruito, come noi facciamo sempre, attraverso un'associazione che si chiama associazione On, che è un'associazione nota, che ha realizzato progetti nazionali ed internazionali, che lavora a Bologna dal 2007 e che, tra le altre cose, visto che ovviamente c'è sempre un problema di conoscenza, nel 2009 ha realizzato un'opera che si chiama "Casagrande" di Zimmerfrei, che potete vedere, se qualche volta ci andate, davanti al Cinema Lumière. Un' associazione, dunque, che progetta con artisti che lavorano sugli spazi urbani. Tali interventi hanno la caratteristica di chiamare degli artisti di fama internazionale, perché il signor Luca Vitone, oltre ad avere un curriculum lunghissimo, e visto che andate spesso su internet, vi consiglio di andare a vedere, è un artista con un curriculum come dicevo molto lungo, è stato invitato alla Biennale di Venezia, cioè non è un ragazzino che passa per la strada, è un artista di fama internazionale che è stato invitato da questa associazione sulla base di un progetto che ha partecipato ad un bando nazionale delle Fondazioni Bancarie che si chiama "Under 35" ed è un bando nazionale promosso da Fondazione Cariplo, si sono aggiudicati questo bando nazionale e si sono assicurati dei finanziamenti, oltre che riceverli dalla Regione Emilia Romagna, per un progetto che comprende l'attività di Luca Vitone e di due altri artisti rumeni, giovani, anche loro invitati alla Biennale di Venezia che saranno ospitati a gennaio. Il tutto prevede un finanziamento di 10.000 euro dal bando "Funder35", di 10.000 euro dalla Regione Emilia Romagna, e di 5000 euro dal Comune di Bologna. Cosa ho fatto io? ho guardato il progetto ho guardato l'associazione, verificando che la stessa è conosciuta e realizza degli interventi qualificati, conosciuti in Italia e all'estero. Ho visto chi erano gli artisti e sono artisti importanti a livello nazionale e internazionale e ho ritenuto opportuno, nella formula che noi usiamo, cioè quella della collaborazione con soggetti che operano nella città, visto che mi si rimprovera sempre che io divido e non unisco - di collaborare con le Fondazioni bancarie e con la Regione Emilia Romagna, e di aderire al progetto. Luca Vitone ha fatto un intervento di questa natura: si pone alla città con delle domande, utilizzando dei simboli che storicamente avevano un valore millenario e che hanno subito, diciamo così, nel corso del tempo una trasformazione nel loro significato. Tanto è vero che il famoso simbolo che viene indicato come negativo, si può vedere solamente da alcune angolazioni, perché in realtà si parla di un triangolo, di un cerchio ecc. Luca Vitone è un artista che fa questo tipo di lavoro sulla memoria, lo fa da vario tempo e da questo punto di vista ha realizzato diverse opere. Qui c'è un altro elemento che io devo sottolineare. L'arte pone delle domande, non dà delle risposte, non è didascalica altrimenti non è arte. Allora, io capisco che vi piacciano i cartelli e le spiegazioni, ma l'arte serve perché i cittadini si pongano delle domande. Poi può piacere o non piacere, però siccome io credo che Bologna sia in Europa e non sia un paesone - come ad alcuni piace, credo che non sia soltanto la città del Dottor Balanzone - come ad alcuni piace- e poiché non è un paesone, ma una grande città europea, io mi confronto con questi livelli. Anche per quanto riguarda il vecchione abbiamo deciso di fare intervenire artisti giovani di questa città, piace o non piace, io credo che si debba lavorare così. Perché siccome questa è una città ricca dal punto di vista della creatività artistica è giusto che la città, quando può farlo, dia la possibilità a questi artisti di esprimersi, poi la libertà di dire mi piace o non mi piace c'è sempre, ci mancherebbe altro. Però qui è stata fatta una grande confusione, abbiamo fatto una conferenza stampa dove abbiamo presentato tutto, ancora prima - perché il lavoro che stiamo facendo è quello di raccordarci con tutti - abbiamo coinvolto il Quartiere che ha dato il suo assesnso, tanto è vero che il presidente Ara era all'inaugurazione, abbiamo coinvolto Bolognesi il quale ha detto si, può essere un modo intelligente di fare memoria. Allora qui il punto è questo: se qualcuno scrive sui socialnetwork che si tratta di luci natalizie dovrebbe assumersi le sue responsabilità e adesso dovrebbe scrivere "mi sono sbagliato, scusate cittadini, non erano luci natalizie', perché nessuno ha mai parlato di luci natalizie. Poi se a Natale per qualche misterioso motivo non si possono fare interventi artistici, me lo dite, ma io non sono d'accordo e continuerò a farli. Mi dovete spiegare perché a Natale non si possano fare interventi artistici, cos'è una nuova regola etico morale di qualche tipo? Allora questo è un intervento artistico e ognuno è libero di decidere, come è giusto che sia, se gli piace o non gli piace. Pone delle domande, così come deve fare l'arte, non è pedagogia, non è storia, non è didascalia. E' arte. Ma ribadisco questo concetto che mi sta molto a cuore e a cui si fa riferimento nella domanda, io non guardo prima i progetti artistici, perché la politica non deve entrare nell'arte. Quando la politica entra nell'arte si è dentro ad un modello di pensiero che è tipico del totalitarismo e siccome io difendo la democrazia e la tradizione di questa città in termini di libertà non intervengo né prima né dopo sulle scelte artistiche, perché l'espressione artistica deve essere libera. E mi sorprende molto che girino delle petizioni firmate anche da esponenti trasversali della sinistra e della destra di questa città che chiedono un intervento censorio. Stiamo andando indietro ed è molto pericolosa questa deriva. E' pericolosa perché si comincia con l'intervento sulla libera espressione artistica e si finisce con i libri bruciati. Allora siccome sono elementi molto delicati, io difendo questa impostazione. Noi abbiamo fatto quello che facciamo quotidianamente in un rapporto di collaborazione con tutti, in un lavoro che dà: indirizzi da parte dell'Amministrazione, finanziamenti pochi - ricordo che non molti anni fa si spendevano un milione e mezzo di euro per fare le attività legate al Natale e al Capodanno. Questa Amministrazione spende 150.000 euro, quindi attenzione al bilancio, attenzione a come si spendono i soldi dei cittadini, precisione nel ruolo delle istituzioni e della politica in queste questioni. Poi io ribadisco questo concetto: credo che ci sia un uso dei socialnetwork deleterio per l'informazione dei cittadini, lo credo fortemente, non posso, perché contraddirei quello che ho detto in precedenza, intervenire in questo senso, ma lo denuncio. Denuncio il fatto che si danno informazioni errate ai cittadini e poi si monta la panna montata. Una volta che la panna è smontata, come nell'esempio che ho fatto precedentemente, nessuno dice "ho sbagliato". E si va avanti così. Io ne prendo atto e vado avanti per la mia strada. Credo che facciamo bene a Bologna a dare la possibilità ai giovani artisti di esprimersi. Credo che facciamo bene a dire che la contemporaneità ha casa in questa città. Credo che facciamo bene a costruire dei progetti -visto che mi rimproverate sempre di non farlo- con le Fondazioni bancarie e con le associazioni che operano in questa città. Per quanto riguarda le luminarie Natalizie quelle sono un'altra cosa e vengono giustamente accese in città."
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