Bologna, 21/09/2015

CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE PIERALISI


    .
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Pieralisi (AmBoVen) sulla scuola.

"Informazione di servizio. Martedì 22 settembre sono previste assemblee sindacali nelle scuole bolognesi. Mi domando se sia stata avvertita la protezione civile, se siano stati rafforzati gli apparati di sicurezza, se siano stati allertati il sistema specialistico di assistenza psicologica e i relativi sportelli d'ascolto per le famiglie per far fronte a questa grave emergenza, che per altro potrebbe riproporsi addirittura altre 4 volte nel corso dell'anno scolastico.
Lo dico perché, in effetti, il dramma vissuto dai quei poveri diavoli venuti da tutto il mondo, non a caso proprio davanti a quell'Anfiteatro Flavio che fu luogo di analoghe sofferenze e passioni, e che ha portato all'audace ed innovativa iniziativa del Governo, sostenuto dal pollice verso del popolo dei sondaggi, sembra ben poca cosa di fronte allo scenario che si prospetta davanti alle nostre scuole, nelle quali tutto di solito funziona perfettamente, dove i ragazzi non vengono dirottati in classi sovraffollate perché non viene chiamato il supplente, dove i bambini non assistono a girandole di insegnanti e dove non ci sono spezzatini orari o 'dopo scuola' in luogo di un vero tempo pieno o mancanze gravi di ore di sostegno alla didattica e agli alunni disabili.
Ma le informazioni di servizio e i guai non vengono mai da soli. Insegnanti insoddisfatti della legge 107, così ben presentata dalla ministra Puglisi e dalla responsabile scuola del PD Giannini (ohps, scusate, ho confuso partito e stato, imperdonabile), sfideranno la pazienza dei cittadini bolognesi e, come in altre decine, forse centinaia di città italiane, la sera del 23 settembre, in piazza San Francesco, porteranno la loro protesta in un tranquillo quartiere cittadino, aderendo alla notte bianca per la scuola pubblica. Sembra addirittura che a questi incontentabili docenti si affiancheranno gruppi di studenti, famiglie e curiosi. Quindi prepariamoci al peggio.
Se poi qualcuno fosse interessato al perchè di tutto questo trambusto, provo a riassumere a grandi linee alcune delle ragioni per cui nelle scuole la maggioranza delle persone che scuola la fanno continuano a protestare.
<Vi sarete accorti, scrivono i docenti "ribelli"- che, da qualche anno, chi parla di scuola lo fa come se parlasse di un negozio, di un'azienda, di una impresa. Ci sono le "offerte" formative, si cerca di "risparmiare" razionalizzando, gli utenti-genitori sono chiamati continuamente a finanziare servizi che dovrebbero essere gratuiti, i responsabili sono diventati "dirigenti" e non più presidi, le scuole si fanno "pubblicità" sui giornali e sulle Tv locali, i "profitti" degli alunni sono valutati con i test, intorno fioriscono come funghi costose scuole private finanziate con risorse sottratte alla scuola pubblica e la competizione fra insegnanti viene assunta a valore universale mentre il lavoro cooperativo fra corpo docente, allievi e famiglie finisce per essere irrilevante. Ebbene la riforma che saremo costretti ad abitare da qui in avanti porta a compimento tutto ciò che fino a ieri erano solo temuti presagi.>
Del resto, come dice il grande presidente tra una battuta e un cinguettio, alla scuola pubblica 'non saranno garantite tutte le risorse necessarie al suo funzionamento' e quindi famiglie, sponsor privati ed aziende (con il sostegno di una partita di giro di natura fiscale), dovranno supportare quello che dovrebbe essere un diritto. L'apertura al privato (ancora di più che il finanziamento diretto o indiretto delle scuole private) determinerà uno squilibrio crescente tra scuole 'fortunate' e altre più marginali, che saranno costrette a rincorrere progetti estemporanei per avere quello che dovrebbe essere strutturalmente garantito per adempiere al mandato costituzionale.
Inoltre, in omaggio alla logica del decisionismo aziendale, i nuovi dirigenti scolastici, via via che si definiranno organici, graduatorie e trasferimenti, avranno sempre più potere non solo in campo amministrativo, ma anche in ambito pedagogico e didattico e potranno scegliere discrezionalmente i docenti, e nella scelta discrezionale emergeranno sempre di più scuole ideologicamente orientate.
La stessa libertà di insegnamento, a causa delle norme sulla mobilità e sulla discrezionalità nella scelta del personale è fortemente minacciata e con essa anche la partecipazione democratica negli stessi organi collegiali.
Questo ed altro potremo dire ed ascoltare mercoledì sera. I promotori della manifestazione invitano caldamente a prendere in mano e leggere la legge 107. '... per vedere chi dice bugie. Se lo farete- scrivono nel loro appello- siamo certi che ci ritroveremo insieme, noi insegnati-genitori con voi, famiglie di ogni provenienza e censo, studenti e studentesse, persone semplicemente sensibili e accorte, nel tentativo di respingere questo orrido viaggio verso la scuola delle disuguaglianze al fine di restituire alla nostra scuola pubblica il ruolo che la Costituzione le ha assegnato: Piero Calamandrei ebbe a definirla Organo Costituzionale della Repubblica, capace di garantire a milioni di ragazze e di ragazzi il diritto di poter godere di un istruzione di assoluta qualità e accessibile a tutti in egual misura'."
      .