Bologna, 14/03/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ISCRIZIONE ALLE SCUOLE PRIMARIE A TEMPO PIENO


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L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Mirco Pieralisi (AmBOVen) sulle iscrizioni al tempo pieno nelle scuole primarie.

Domanda d'attualità del consigliere Pieralisi:

"In considerazione delle notizie apparse sulla stampa, relative alla impossibilità di iscrizione alle scuole primarie a tempo pieno per sedici alunni del Quartiere Saragozza, domanda al Sindaco di conoscere i motivi per cui questo sia avvenuto;
chiede quali azioni l'Amministrazione ha intrapreso per un opportuno equilibrio delle iscrizioni alla scuola di Longhena, tra alunni di stradario e non e quali iniziative pensa di prendere anche nei confronti dell'Amministrazione scolastica statale per evitare disagi agli alunni e alle loro famiglie;
domanda inoltre se situazioni analoghe, con un numero più alto di iscrizioni rispetto alla capacità di accoglienza delle scuole di stradario, stiano verificandosi anche in altri Quartieri".

Risposta dell'assessore Pillati:

La ringrazio consigliere per questa domanda che mi offre l'opportunità, non solo di parlare nuovamente in quest'aula del tema delle iscrizioni alla scuola primaria- ne abbiamo già discusso poco più di un mese fa - ma anche per fare chiarezza sulla specificità delle scuole scuole Longhena.
Come ben ricorderà ho già avuto modo di smentire il dato relativo a un presunto boom del numero di bambini in ingresso alla scuola primaria e di segnalare che la domanda potenziale variava sensibilmente da quartiere a quartiere e che il maggiore aumento era previsto nel quartiere Saragozza.
Proprio a fronte della previsione di un aumento significativo di bambini residenti nel Quartiere Saragozza, obbligati alla scuola primaria, nel mese di novembre ho inviato una nota alla dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo n.19, in cui affermavo che per l'anno 2014/2015 era necessario prevedere una percentuale di posti inferiore al passato per l'utenza proveniente dagli altri quartieri, in linea con quanto contenuto nella delibera comunale del 2009. Il Comune di Bologna, attraverso l'adozione di quella delibera, ha infatti inteso confermare il valore cittadino che è sempre stato attribuito alla scuola primaria Longhena, classificata storicamente come “scuola all'aperto”, una tipologia che oggi però non ha più alcun riconoscimento sul piano normativo. La delibera in questione, è bene ricordarlo, richiama nelle premesse un principio, quello della vicinanza territoriale, ovviamente riferibile al Quartiere Saragozza. In caso di eccedenza di richieste rispetto all'offerta si deve fare ricorso prioritariamente all'applicazione di tale criterio.
Nella delibera viene indicata una percentuale del 50% da garantire "tendenzialmente" ai bambini provenienti da tutta la città, questo perché già allora, nel 2009, c'era la consapevolezza che una riserva di posti che in quel momento appariva ragionevole, a fronte di un numero di iscritti proveniente dal Quartiere Saragozza di poco superiore al 30%, sarebbe potuta risultare in futuro non sempre sostenibile.

Quindi la delibera di Giunta, in assenza della quale la scuola Longhena perderebbe la sua peculiarità di scuola cittadina, non stabilisce alcuna percentuale massima riservata ai bambini del territorio di Saragozza, ma al contrario un limite tendenziale per i bambini che provengono dal territorio cittadino. Nel definire tale limite la delibera, come ho già detto, richiama il principio inequivocabile della territorialità dichiarando che, cito testualmente: "nel caso di eccedenze di domande è valevole in prima istanza il principio della vicinanza territoriale".
Nella nota, invitavo, pertanto, la dirigente scolastica a valutare tutte le possibili azioni, da condividere con il Quartiere Saragozza el'altro istituto comprensivo del Quartiere, l'Istituto comprensivo 8, che, senza compromettere la natura cittadina della scuola primaria Longhena, avessero consentito comunque di dare una risposta adeguata a tutti i bambini del Quartiere Saragozza.

Nonostante i contenuti della mia nota, il Consiglio d'Istituto ha stabilito di fissare autonomamente e rigidamente una percentuale massima riservata ai bambini residenti nel Quartiere Saragozza pari al 50%. Ho chiarito, in una nota successiva inviata alla stessa dirigente, che si tratta di una decisione grave, che invade le competenze dell'Amministrazione Comunale in materia di programmazione territoriale dell’ offerta formativa e che contraddice esplicitamente quanto contenuto nella Delibera di Giunta del 2009, che il Consiglio di Istituto stesso richiama nella sua deliberazione, in tal modo basandosi su presupposti errati.

Quanto accaduto costituisce un motivo di riflessione per valutare in futuro una più chiara esplicitazione delle disposizioni contenute negli atti amministrativi di programmazione dell’ Amministrazione comunale, perché il diritto alla scuola dei bambini e delle bambine del Quartiere Saragozza deve essere garantito al pari di quello di tutti gli altri bambini e l bambine bolognesi.

Ma vediamo nel dettaglio qual è la situazione. Sono 15 e non 16 i bambini residenti a Saragozza che non hanno trovato posto alla scuola primaria Longhena. Di questi 9 sono stati accolti presso la scuola Cremonini Ongaro dell’IC19, lo stesso a cui appartiene anche la scuola Longhena, ma che è collocato come sappiamo nel Quartiere Santo Stefano, mentr e 6 bambini sono stati inseriti nelle scuole primarie dell’IC 8 che è sempre nel Quartiere Saragozza.

Per quanto riguarda il resto della città ci tengo a sottolineare che lo stradario, così come il principio della verticalità dell’ Istituto comprensivo, cioè l'avere frequentato una scuola di ordine inferiore all'interno della stessa istituzione statale, costituiscono normalmente criteri di precedenza nell’ ordinamento delle domande di iscrizione utili nel caso di eccedenze di domanda rispetto all’offerta di posti, ma che non sempre sono questi i criteri che guidano le scelte delle famiglie. Quello che è avvenuto quest'anno è proprio questo. Non tutte le famiglie hanno scelto le scuole di stradario o le scuole appartenenti allo stesso istituto comprensivo in cui i propri figli avevano frequentato la scuola dell'infanzia. Già dall'anno scorso poi i meccanismi che regolano le iscrizioni si sono ulteriormente modificati con l’introduzione delle iscrizioni esclusivamente on line.
In base alle circolari applicative, le famiglie devono individuare, come prima scelta, la scuola d’interesse che talvolta non coincide, come già dicevo, con quella di stradario e in dversi casi anche la seconda e la terza scelta fossero collegate nè allo stradario nè ad altre scuole della stessa istituzione scolastica.
Lo sappiamo, le famiglie valutano talvolta, oltre che le esigenze formative dei propri figli, anche altri elementi quali l'offerta dei tempi scuola, la vicinanza al luogo di lavoro, la presenza di fratelli nello stesso plesso e la viabilità, creando così maggiore richiesta su alcune scuole e quindi situazioni di eccedenza in alcuni plessi e scarsità di domanda in altri.

Nel merito della domanda su eventuali situazioni analoghe in cui le domande risultano eccedenti rispetto ai posti disponibili, le confermo che ci sono altre situazioni di questo tipo e molte di queste sono state gestite nell'ambito dello stesso Istituto comprensivo o di scuole limitrofe a quelle scelte.
Cito il caso più significativo, quello dell' Ic12 del Quartiere Savena, in cui in un contesto del tutto diverso da quello del Quartiere Saragozza, cioè in presenza di un numero di posti superiore al numero degli obbligati, ma sono risultate essere molte le domande provenientei da persone di fuori stradario, quindi anche in questo caso si è trattato di una concentrazione di domande che non era possibile prevedere.

In tutti i casi, proprio nell'ambito del tavolo tecnico di coordinamento di cui avevo parlato già la volta scorsa in Consiglio, che vede la presenza di tutti i dirigenti scolastici e dell’Ufficio scolastico provinciale, si è cercato fin dall'inizio di valutare le situazioni critiche proprio per poter individuare le soluzioni prima della chiusura delle procedure di ammissione."
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