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Bologna, 22/03/2013
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La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord): "Visto l'articolo di stampa, di seguito allegato, relativo agli evasori sul bus, si chiede al Sindaco e alla Giunta: se non ritenga che i problemi che attualmente sta vivendo TPER - azienda nata dalla scissione di ATC - siano anche legati all'approvazione dell'ultimo Bilancio di ATC nell'anno 2011 quando solo il Comune di Bologna che allora deteneva il 59% delle azioni decise di votare favorevolmente mentre Provincia di Bologna e Comune di Ferrara votarono contro; se non ritenga che una delle prime indicazione che doveva fornire alla persona designata all'interno di TPER - in base agli indirizzi votati lo scorso 20 giugno 2011 art. 7 allegato A pgn 138332/2011 - dovesse essere quella di porre particolare attenzione all'ufficio che all'interno di TPER si occupa del recupero crediti considerato il numero di mancato introito che ogni anno l'azienda ; se non ritenga che le norme regionali in materia di notifica di sanzione e recupero credito siano alquanto farraginose e pertanto andrebbero riviste; se ha ricevuto - in qualità di socio - una missiva da parte del Presidente Gualtieri con la quale "si metteva in guardia" l'amministrazione di un possibile rischio legato al mancato pagamento degli stipendi". La risposta dell'assessore alla Mobilità e Trasporti Andrea Colombo: "E' importante fare chiarezza su questa vicenda e chiedo, al di là degli schieramenti politici, di non soffiare sul fuoco. Quanto accaduto giovedì scorso in città è segno evidente delle tensioni che attraversano oggi il comparto del trasporto pubblico locale, anche a Bologna, e che non hanno bisogno di ulteriori esasperazioni, paure e allarmi. Per quanto riguarda l'attuale situazione economico-finanziaria di Tper voglio ribadire che non stiamo parlando di un "buco", che potrebbe fare pensare a una cattiva gestione di risorse pubbliche o ad atti illegali, ma stiamo parlando di un disavanzo di gestione: una presenza di costi superiori alle entrate disponibili per l'azienda. Per quanto riguarda l'ultimo bilancio di Atc (2011) va chiarito che è vero che è stato concluso in maniera positiva grazie a delle partite straordinarie, ma voglio ricordare che tali partite straordinarie sono state impiegate in maniera legittima e in alcuni casi sono state doverosamente imputate in quanto si trattava di accantonamenti obbligatori per possibili rischi che erano venuti meno, e quindi imponevano di mettere a bilancio quegli accantonamenti straordinari. Inoltre, sempre sul bilancio Atc 2011, è vero che fu approvato solo dal Comune di Bologna, ma le motivazioni che allora furono addotte dagli altri soci per non esprimere voto favorevole furono diverse dai rilievi che oggi motivano questo disavanzo di gestione di Tper. Esistono norme rigorose sugli introiti dalle sanzioni da evasione tariffaria, che Tper applica costantemente, che arrivano fino al recupero coattivo e forzoso delle somme dovute. In ogni caso la campagna anti evasione posta in essere dall'azienda, in accordo con i soci, ha come effetto atteso più importante non tanto l'aumento delle multe, ma l'aumento dei passeggeri che pagano il biglietto: un sacrosanto rispetto delle regole e di conseguenza l'aumento dei ricavi da servizio. E' necessario ricostituire un equilibrio strutturale del bilancio che certo passa anche tramite l'incremento dei proventi tariffari. Sulla sosta voglio chiarire che non si può parlare tecnicamente di un mancato incasso da "x" milioni di euro da parte di Tper, per il semplice motivo che le risorse della sosta sono particolari e a norma dell'articolo 7 del codice della strada non possono costituire oggetto di utile per le aziende che gestiscono il relativo servizio, ma semplicemente, detratti i costi del servizio medesimo, devono essere riversati in favore del Comune. Il fatto che Tper gestisca la sosta non può incidere in alcun modo a livello di competenza sul disavanzo dei 4 milioni di euro. Quanto al tema degli stipendi dei lavoratori, lo ribadisco dopo averlo fatto nel corso del passato Question Time, dopo che l'hanno fatto tutti i soci, la presidente di Tper e l'azienda: non vi è più, ad oggi, il pericolo di non pagare gli stipendi dei lavoratori. Questo pericolo è stato eliminato grazie al pronto intervento della Regione, della Provincia e del Comune. Il pericolo era causato da una grave situazione nazionale della quale vorrei fossimo assieme consapevoli. Non è certo Bologna, infatti, l'unica città che si trova in questa condizione. La situazione nazionale del trasporto pubblico è grave, c'è stato per mesi un ritardo da parte dello Stato nello stanziamento delle risorse per i servizi minimi di trasporto pubblico e nella loro erogazione. C'è stata inoltre una decisione, fortemente contestata dalle Regioni, di centralizzazione di tutte le risorse per il trasporto pubblico in un unico fondo nazionale, gestito dal Governo, che non consentirà più alle Regioni e agli Enti locali di programmare per tempo lo svolgimento del servizio e l'erogazione delle risorse necessarie. A fronte di questa grave situazione nazionale, la cui responsabilità è del Governo, gli enti locali - anche sollecitati dalle aziende del territorio regionale - si sono attivati per garantire un'anticipazione di liquidità per permettere la continuità del servizio e del pagamento degli stipendi dei lavoratori. In particolare la Regione Emilia-Romagna, con il proprio bilancio, ha anticipato le quote di contributi di competenza nazionale, consentendo alle aziende di onorare i debiti nei confronti dei lavoratori e dei fornitori. Allo stesso modo Provincia e Comune - per quanto di propria competenza - tramite Srm che detiene il contratto di servizio, hanno deliberato la concessione di un'anticipazione a favore di Srm, la quale a sua volte l'ha riversata a Tper, necessaria a fronteggiare gli squilibri negativi di cassa (liquidità) della società connessi principalmente al ritardo dello Stato nei rimborsi dell'Iva dovuti alle aziende di trasporto pubblico. La concessione di queste anticipazioni è avvenuta, per quanto riguarda il Comune di Bologna, con delibera del Consiglio comunale numero 87 del 26 febbraio 2013. Il sistema delle autonomie locali, già in crisi, ha sopperito ad una gravissima mancanza da parte dello Stato. Di questa grave situazione nazionale non sono responsabili gli Enti locali, che si stanno adoperando nel garantire gli stipendi, né le aziende, i lavoratori o i cittadini: di fronte a questa situazione abbiamo due modi di reagire, e credo che quello migliore non sia la conflittualità totale che non risolve i problemi ma li aggrava, ma il tentativo faticoso e ineludibile di fare ciascuno la propria parte: gli Enti locali, favorendo la mobilità pubblica e velocizzando i pagamenti alle imprese; le aziende, riducendo i costi, riorganizzando i servizi e salvaguardando i livelli occupazionali; i lavoratori contribuendo a questi processi di cambiamento; i cittadini, utilizzando sempre di più i servizi di trasporto pubblico e ovviamente pagandoli. Se ci si mette insieme in questa prospettiva le istituzioni sono certamente disponibili a sedersi ai tavoli di confronto, come avvenuto di recente in Prefettura, e farsi parte attiva, perché le relazioni sindacali tra le aziende e le organizzazioni dei lavoratori possano riprendere e proseguire in modo più sereno. La situazione del bilancio di Tper è problematica ma se viene affrontata in maniera responsabile può essere risolta in maniera positiva perché l'azienda Tper ha un grande patrimonio, anche economico, con i suoi 236 milioni di euro di fatturato l'anno e i suoi oltre 100 milioni di euro di patrimonio, ma anche un patrimonio fatto di persone e di enti e il valore aggiunto costituito da soci ben radicati sul territorio e i lavoratori". La consigliera Borgonzoni si è dichiarata: insoddisfatta.
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