Bologna, 13/04/2012

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLO SVOLGIMENTO DEL GAY PRIDE


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Matteo Lepore, assessore al Coordinamento grandi eventi e coordinatore di Giunta, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Valentina Castaldini (Pdl) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sullo svolgimento del Gay Pride del 9 giugno prossimo.

La domanda d'attualità della consigliera Valentina Castaldini (Pdl):

"Visti i numerosi articoli di stampa, in allegato alla presente, relativi alla manifestazione Gay pride prevista per il prossimo 9 giugno pone la seguente domanda d'attualità per conoscere nello specifico:
- la modalità di svolgimento ed il relativo percorso per quanto concerne la Manifestazione in questione,
- quando è stata concordata con Sindaco e Giunta,
- se vi è una qualche intenzione di variazione del percorso previsto."

La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord):

"Visti gli articoli di stampa relativi alla prossima manifestazione denominata Gay Pride 2012 si chiede al signor Sindaco e alla Giunta:
se non ritenga una provocazione far partire la manifestazione Gay Pride da Porta Saragozza, sede del Museo dedicato alla Madonna di San Luca;
per quale motivo si considera la manifestazione Gay Pride 2012 "un risultato importante per la città";
se non ritenga sia il caso di trovare un luogo di partenza alternativo a Porta Saragozza;
se ritenga opportuno, alla luce di quanto accaduto durante il Gay Pride tenutosi a Bologna nel 2008, ove si levarono una serie di cori offensivi nei confronti della comunità cattolica (vedi rassegna stampa di allora), non concedere il patrocinio del Comune di Bologna;
se ritenga giusto manifestare con orgoglio, ad alta voce, o comunque in modo plateale un proprio credo, una propria appartenenza ad una comunità, per le vie della città;
se è intenzione dei manifestanti sfilare tra le vie della città, con un sottofondo musicale;
se, qualora i manifestanti dovessero provocare dei danni ingenti alla città, sia intenzione dell'amministrazione addebitare tali costi a tutta la comunità bolognese oppure solo agli organizzatori;
se, non ritenga che aver concesso il patrocinio a questa manifestazione, in qualche modo trasmetta ai cittadini il messaggio che il Comune di Bologna è favorevole a questo tipo di manifestazione tenuto conto che tra i cittadini vi sono anche dei bambini che forse non sono in grado di comprendere questo tipo di manifestazione;
se si è a conoscenza del fatto che le associazioni Agedo e Arcobaleno parteciperanno alla manifestazione ed in caso di risposta affermativa si chiede di conoscere il pensiero del Signor Sindaco in merito;
se non ritenga sia il caso di emettere per quei giorni una ordinanza che vieti la vendita di lattine e bottiglie di vetro lungo tutto il percorso della sfilata
se il percorso di tale manifestazione provocherà disagi ai commercianti della città;
se, in un momento in cui si stanno chiedendo tanti sacrifici ai bolognesi, è intenzione dell'amministrazione finanziare eventuali iniziative legate a tale manifestazioni quali incontri, convegni ecc ed in caso di risposta affermativa si chiede se tale finanziamento sarà ingente."

La risposta dell'assessore Matteo Lepore:

"Al momento abbiamo condiviso con gli organizzatori del Gay Pride e il Comitato Pride nazionale soltanto il punto di partenza e il punto di arrivo della manifestazione, ancora non è stato definito il percorso esatto anche perché sarà oggetto di confronto con la Questura e la Prefettura; il percorso sarà poi comunicato alla città nelle prossime settimane. E' stato concesso il patrocinio per quanto riguarda il programma degli eventi contenuti nel Pride. Sicuramente il percorso vedrà la partecipazione di alcuni carri con accompagnamento musicale che lasceranno ad un certo punto il corteo per poter permettere alle persone di poter entrare nella zona della "T" ed arrivare in Piazza Maggiore a piedi senza utilizzo di mezzi motorizzati.

L'Amministrazione, il Sindaco e la Giunta sono al corrente della partecipazione di alcune associazioni citate dalla consigliera Scarano, in particolare le associazioni Agedo e Famiglie Arcobaleno, e ovviamente il pensiero della Giunta è positivo nel fatto che queste associazioni partecipino a una manifestazione di questo tipo.

La manifestazione, su richiesta degli organizzatori, parte da Porta Saragozza, un luogo che per la storia di questa città è assolutamente importate. E' importante per tante parti della comunità, nessuno vuole cancellare la storia di una parte e credo che sia giusto chiedere ad un'altra parte di non cancellare la propria. Da 30 anni quello è un luogo simbolico per il movimento dei diritti civili italiani, per la comunità Lgbt, lì è nato il primo circolo della comunità ArciGay del nostro Paese. E' un luogo importante che per anni ha convissuto con altri simboli lì presenti. Ed è una parte ricca, importante e preziosa della storia della nostra città.

La partecipazione dei bambini a questo tipo di corteo e alle iniziative che vengono promosse? Vorrei ricordare che sono anni che nelle scuole della nostra città si svolgono incontri, iniziative e corsi sul tema delle differenze promossi anche da associazioni che fanno parte del Comitato Pride che lavorano nella nostra città. E nei cortei del Gay Pride di tutto il mondo hanno sempre partecipato le famiglie e i bambini proprio perché la manifestazione del Pride non è da sempre solo una manifestazione dell'orgoglio omosessuale ma porta in piazza centinaia di migliaia di persone che, a prescindere dal loro orientamento sessuale, vogliono partecipare ad una manifestazione che per gran parte è sì politica, ma anche giornata di festa rivolta, in particolare in questa edizione, alle famiglie. Credo che non dobbiamo avere paura di noi stessi. E' vero, ci sono tantissime famiglie che hanno due mamme, due papà, e che hanno dei bambini. Ed è loro diritto poter andare per strada con i loro figli.

Nel nostro Paese la maggior parte delle persone che fanno parte della comunità Lgbt sono di religione cattolica, quindi non vedo perché queste persone dovrebbero avere atteggiamenti offensivi nei confronti dei simboli della nostra città e della religione cattolica. Se questa cosa dovesse succedere non mancherebbe certamente da parte nostra la censura e azioni conseguenti. Credo però che valga, come per tutti i cittadini, almeno la buona fede e il rispetto di chi guarda al movimento per i diritti civili che non è un movimento sulla sessualità o sulla trasgressione ma che porta avanti diritti di cittadinanza.

Vorrei poi sottolineare che non soltanto questo Pride è dedicato alle famiglie, ma è basato anche su una campagna di comunicazione che per la prima volta richiama il movimento dei diritti civili in Italia nel suo complesso e nella sua storia: si parla del movimento femminista e dei tanti diritti civili come quelli dei migranti. Come ho detto in conferenza stampa è ora che si apra una pagina nuova per il movimento dei diritti civili nel nostro Paese, e credo che chi organizza il Pride debba e abbia la responsabilità di dimostrarsi maturo di fronte a questa necessità, perché chi porta avanti istanze che riguardano la società deve porsi il tema di quale consenso, alleanze e coinvolgimento deve riuscire a fare rispetto alle altre istanze sui diritti civili e alle comunità in cui si muovono. Credo che spetti al movimento del Pride manifestare in maniera civile, appropriata e rispettosa nella nostra città perché è nell'interesse soprattutto di chi porta avanti quelle istanze. Credo che questo movimento dimostrerà tale maturità, altrimenti il giudizio dell'opinione pubblica ricadrà su chi cerca di portare avanti un certo tipo di istanze e ne nuocerà agli obiettivi che il movimento vuole portare avanti.

Da ultimo non intendiamo come Amministrazione erigere dei muri, noi siamo qui per abbatterli. E a Porta Saragozza un muro non va tirato su. Devono convivere simboli diversi: noi vogliamo portare avanti il dialogo e non la divisione. Non dobbiamo vivere divisi tra un'opinione e l'altra, dobbiamo cercare il dialogo, dobbiamo confrontarci. Bologna è una città devota alla Madonna di San Luca e storicamente una delle città più importanti del movimento Lgbt nel nostro Paese. Questa è la grande ricchezza: due realtà che hanno convissuto e convivono in pace e solidarietà. Se noi veniamo meno a questo principio veniamo meno all'identità della nostra città e credo che il dovere di questa Giunta sia portare avanti questo tipo di idea di città".

La consigliera Castaldini si è dichiarata: non soddisfatta.
La consigliera Scarano si è dichiarata: non soddisfatta.
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