Bologna, 06/11/2015

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CITTA' METROPOLITANA


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Il sindaco Virginio Merola ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (FI) e Massimo Bugani (M5S) sulla città metropolitana. La risposta è stata letta in aula dalla vicesindaco Silvia Giannini.

La domanda del consigliere Michele Facci (FI)
"In relazione alle ultime problematiche emerse in seno alla Città metropolitana, chiedo di conoscere:
quale sia il pensiero in merito da parte dell'Amministrazione comunale, e nello specifico del Sindaco di Bologna, con particolare riferimento alle difficoltà che sta attraversando la Città metropolitana, in relazione alle importanti aspettative riposte sullo sviluppo di tale nuovo ente da parte del Comune capoluogo;
all'amministrazione comunale se non ritenga che la struttura propria della Città metropolitana (ente di secondo livello) impedisca di fatto un pieno e corretto funzionamento dell'ente, stante la difficoltà del corpo politico di dedicare in maniera compiuta risorse ed energie alle funzioni amministrative ed ai compiti dell'ente stesso.

La domanda del consigliere Massimo Bugani (M5S)
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alle dimissioni vice presidente della Città metropolitana; pongo la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull’accaduto e le cause della rottura in Giunta Metropolitana"

La risposta del Sindaco letta in aula dalla vicesindaco Giannini
"Gentili Consiglieri,
il vicesindaco della Città metropolitana, nonché Sindaco di Imola, Daniele Manca, ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla Città metropolitana dopo la mancata approvazione del nuovo insediamento “Roncaglie”, contenuto nel nuovo PSC di Imola.
Le mie valutazioni politiche e amministrative di quanto accaduto sono note, come ho già avuto modo di dire: rispetto al PSC di Imola, le valutazioni della Provincia di Bologna prima e della Città metropolitana poi sulla conformità dell'ambito di nuovo insediamento “Roncaglie”, contenuto nel nuovo PSC di Imola, rispetto agli indirizzi e alle direttive del PTCP, sono sempre state coerentemente negative nel succedersi delle varie fasi approvative, già a partire dal 2009. Quell'insediamento non poteva quindi sorgere.
Nello specifico nel 2009 il contributo conoscitivo della Provincia di Bologna, espresso nella Conferenza di pianificazione indetta dal Nuovo Circondario Imolese riteneva alcune aree, tra le quali quella di Rancaglie ANS_C2.2 “... non coerenti con l’assetto urbanistico ed ambientale del contesto in cui sono proposte” e chiedeva “di riconsiderare la scelta operata, proponendo, quando possibile in relazione al rango ed alle caratteristiche del centro o dell’insediamento, di formulare ipotesi localizzative alternative, in grado di superare le criticità riscontrate”.
Nel novembre 2014 la Provincia di Bologna nelle Riserve espresse sul PSC adottato relativamente all'ANS_C2.2 (Roncaglie) ribadiva le considerazioni espresse in sede di Conferenza di pianificazione, esprimendo “perplessità circa la volontà di confermare l'ambito di nuovo insediamento, collocato a ridosso della via Emilia ed in posizione isolata rispetto al tessuto urbano esistente” chiedendo pertanto “di stralciare l'ambito C2_2 Roncaglie”.
Infine ad ottobre 2015 rispetto alle controdeduzioni del Comune di Imola, l'istruttoria tecnica svolta dai competenti uffici della Città metropolitana rilascia le Valutazioni ai fini dell'intesa con le quali ha ribadito che “l'ambito ANS C2.2 Roncaglie non risponde alle direttive e agli indirizzi del PTCP riferiti al territorio collinare imolese di cui agli artt. 3.2 e 7.1del PTCP, ai quali gli strumenti di pianificazione comunale sono tenuti ad uniformarsi” e sottolinea che “la Tavola 3 del PTCP riconosce poi a tutta la fascia pedecollinare a partire dalla via Emilia, ove ricade l'area in oggetto, una particolare valenza, individuandola come area di Salvaguardia delle discontinuità del sistema insediativo e delle visuali dalle infrastrutture per la mobilità verso il territorio rurale e collinare (art.10.10 del PTCP)”. Nelle conclusioni “si ritiene che non sussistano le condizioni per esprimere l'intesa su questa previsione urbanistica e si chiede pertanto di eliminare l'ambito di nuovo insediamento".
Per quanto riguarda l'Istituzione Città Metropolitana, ciò che manca non è un indirizzo strategico ma risorse, autonomia finanziaria e autonomia organizzativa. La Legge di Stabilità in approvazione dovrebbe eliminare gli attuali tagli previsti nel 2016 e 2017 e la nostra Regione, unica in Italia, ha garantito la copertura dei costi del personale.
Sottoscrivendo nel breve periodo l'intesa Regione-Città Metropolitana per le nuove funzioni della Città metropolitana stessa si avrà uno strumento in più per definire ancora meglio l'identità dell'Ente e le sue capacità di governo dell'area vasta.
Enti di secondo livello funzionano già da tempo in Europa, la struttura in sé non è un impedimento al corretto funzionamento dell'istituzione. Stiamo dunque lavorando assieme alla Regione sulle funzioni e prosegue il lavoro politico nei confronti del Governo, tutto ciò per fare sì che la Città Metropolitana possa essere un Ente autonomo che funzioni al pieno delle proprie possibilità".
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