Bologna, 13/11/2015

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA REALIZZAZIONE DEL PEOPLE MOVER


    .
L'assessore alla Mobilità e trasporti, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Salsi (GrMisto) e Cocconcelli (LegaN) sulla realizzazione del People mover.

Domanda d'attualità della consigliera Salsi
"Premesso che: da notizie di stampa, l'assessore Frascaroli spiega che è saggio portare a termine il People Mover per evitare di incappare in multe o penali milionarie.
Chiedo: quale sia l'opinione del Sindaco in merito ad eventuali penali da pagare e chiedo a quanto ammonterebbero se oggi di decidesse di sospendere la realizzazione dell'opera".

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"People mover deve andare avanti, altrimenti si rischiano penali e multe, asserisce l'Assessore Frascaroli,
anche dopo la visita della Finanza di ieri mattina, come riporta il Carlino del 10 novembre a pag.13.
Chiedo il parere del Sindaco in merito".

Risposta dell'assessore Colombo:
"Le domande riguardano temi già ampiamente approfonditi in commissione, ma ci ritorno volentieri.
Innanzitutto è bene chiarire una cosa, per non giovare con le parole. Non mi risulta che nel contratto in essere tra il Comune di Bologna e la Marconi express siano previste ipotesi di sospensione del contratto, bensì soltanto possibilità di revoca da parte del Comune per sopravvenuti motivi di interesse pubblico o, un'ipotesi più generale di semplice inadempimento da parte del Comune di una convenzione in essere.
La sospensione oltre a non essere una facoltà prevista dal contratto equivarrebbe non a un temporaneo blocco dell'opera ma si tradurrebbe nei fatti in un definitivo accantonamento di essa, perché lo stesso contratto ha previsto tra gli elementi fondamentali dell'equilibrio economico e finanziario dell'opera il rispetto dei tempi del cronoprogramma.

E' quindi evidente che nel nuovo cronoprogramma che è stato approvato e sottoscritto tra le parti lo scorso 30 ottobre se dovesse subire delle battute d'arresto porterebbe nuovamente a una situazione di disequilibrio economico finanziario a causa del mancato rispetto dei tempi in esso previsti e quindi alla necessità di un nuovo oneroso riequilibrio economico finanziario in quanto il fattore tempo in un contratto di project financing è una delle variabili determinanti.
La sospensione non è una facoltà che è data all'Amministrazione dal contratto e in ogni caso si tradurrebbe nei fatti in una mancata realizzazione dell'opera pure nella eventuale possibilità di realizzarla a fronte di un nuovo oneroso riequilibrio economico finanziario per le condizioni temporali modificate che però potrebbero anche portare all'impossibilità di realizzare l'opera stessa.

L'ipotesi di cui stiamo parlando è quindi di una eventuale revoca da parte del Comune, per motivi di interesse pubblico, dell'opera. La revoca, che è la fattispecie prevista, per disposizione generale prevede sempre un indennizzo da parte dell'Amministrazione pubblica nei confronti del soggetto privato in base alla legge sul procedimento amministrativo, la 241 del 1990. Questo principio generale è stato specificato nella concessione del People mover indicando in maniera precisa quali sono i costi, le penali e gli indennizzi che il Comune deve in caso di revoca e aggiungo che le stesse penali, oneri e indennizzi sono dovuti, in base all'art. 46 del contratto, sia in caso di revoca per motivi di interesse pubblico, sia in caso di inadempimento volontario del Comune. In questo caso spetta al concessionario, cioè la Marconi Express, il rimborso delle opere del valore delle opere realizzare oppure dei costi fino a quel momento sostenuti - sulla base delle scritture contabili - che ad oggi nel bilancio della Marconi Express corrispondono a 8 milioni di euro, più quelli che si aggiungono da ora in poi con l'avvio dei cantieri quindi la parte di valore delle opere realizzate, in secondo luogo spetta al concessionario il rimborso di un indennizzo a titolo di risarcimento del mancato guadagno pari al 10% del valore delle opere ancora da eseguire, quindi circa 10 milioni di euro, nonché ogni altro costo da sostenere di conseguenza della risoluzione del contratto, tipicamente per risarcire il concessionario dei costi sostenuti per contratti che ha già stipulato.
Detto questo credo sia importante anche rispondere ad alcune affermazioni che non corrispondono al vero. E' stato dichiarato nella presentazione della domanda della consigliera Salsi che la maggior parte dei soldi è di fonte pubblica: questa è una cosa semplicemente non corrispondente alla realtà. Com'è noto il contributo pubblico è in totale di 30 milioni, di cui 27 dalla Regione Emilia-Romagna e i restanti 3 milioni di aeroporto, mentre il restante valore dei 115 milioni di euro di costo del quadro economico è formato da finanziamenti che non sono pubblici, né di Comune, Regione, Sab in quanto siamo parlando di finanziamenti sotto forma di prestito delle banche, stiamo parlando di equity - capitale direttamente investito dai cosi.

La seconda affermazione che non risulta essere vera è che il Comune dovrebbe pagare, sia in caso di risoluzione per inadempimento o di revoca in questo momento, sia nel caso successivamente il contratto fosse dichiarato nullo. Queste due ipotesi non coincidono in alcun modo, anche le conseguenze per il Comune sono ben diverse. Nel caso in cui Comune unilateralmente decidesse di non adempiere questo contratto e per inadempimento si intendo anche non consentire la prosecuzione dei lavori quando invece tutti gli elementi formali consentono al concessionario di farlo, o in caso di revoca altrettanto unilaterale, in questo caso essendo la mancata realizzazione dell'opera imputabile a una scelta volontaria e unilaterale del Comune il Comune stesso dovrebbe riconoscere indennizzi, penali e risarcimenti che prima ricordavo. Viceversa il contratto fosse dichiarato nullo per motivi indipendenti dalla volontà del Comune ovviamente nulla il Comune dovrebbe nei confronti del concessionario. Questo ad una prima sommaria valutazione considerato che questa parte di domanda in realtà è stata posta in forma orale in questo momento e non posta in forma scritta; è una valutazione che va approfondita ma secondo i principi generali dell'ordinamento mi sento di poter, in prima battuta, rispondere in tal senso.

Per quanto riguarda invece la richiesta della consigliera Cocconcelli rispetto alla recente visita della Guardia di Finanza che si ricollega alle indagini in corso della Procura non posso che limitarmi a confermare che rispettiamo il doveroso lavoro di indagine della magistratura e che onoriamo gli impegni contrattuali che attualmente legano l'Amministrazione comunale tramite la convenzione del 2009 alla Marconi Express in quanto non si sono verificati motivi formali che imponevano o richiedevano il blocco dei lavori e la revoca che citavo prima, al di là della sua onerosità che ho ricostruito".
      .