Bologna, 22/01/2016

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL RESTYLING DELLO STADIO DALL'ARA


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L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (M5S) sul restyling dello stadio Dall’Ara.

Domanda del consigliere Bugani:

"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi al restyling dello Stadio Dall’Ara si pone la seguente domanda di attualità per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sullo stato di avanzamento del progetto".

Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:

"Anche io voglio associarmi alla Presidenza nel saluto e nel ringraziamento alle ragazze e ai ragazzi della scuola Leonardo da Vinci, la loro presenza qui oggi ci fa piacere.
Quanto alla risposta alla domanda che mi poneva il consigliere Bugani, come appunto i giornali hanno largamente testimoniato vi sono degli importanti passi avanti nel progetto di restyling dello stadio Dall'Ara, che è oggetto già da alcuni mesi di una intensa collaborazione tra il Comune di Bologna, i suoi tecnici, il mio assessorato e il Bologna calcio, nella convinzione comune che la scelta preferibile - da verificare nella sua fattibilità - sia quella di mantenere lo stadio Renato Dall'Ara come lo stadio del Bologna e quindi preferire una soluzione che ne preveda il restyling, ai ipotesi - che pur non sono ancora completamente tolte dal campo - di nuovi insediamenti, di un nuovo stadio in una zona che sarebbe tutta da verificare, ovviamente con un impatto sul consumo di suolo che ne deriverebbe. Da li è nato un lavoro che per altro ha avuto una premessa importante. Quest'estate, dopo la promozione del Bologna, in tempi record, in tre mesi si sono riuscite a ottenere tutte le autorizzazioni e le condizioni per i primi importanti lavori che hanno riguardato la tribuna dello stadio, le zone di ospitalità e una larga parte dei seggiolini dello stadio in un'ottica di riqualificazione di questi luoghi. Questo lavoro è proseguito ed è proseguito anche una volta che il Bologna calcio ha identificato nell'architetto Zananella il progettista a cui affidare la definizione del progetto di restyling del Dall'Ara.
Un passaggio fondamentale era quello con la Sovrintendenza, ossia la necessità di verificare - come noi abbiamo auspicato e anche segnalato al Bologna - l'opportunità di coinvolgere la Sovrintendenza sin dal primo momento, da una fase preliminare di questo progetto e non nel momento più classico in cui di solito si coinvolge la Sovrintendenza, cioè a fronte di un progetto definitivo su cui la Sovrintendenza dice che autorizza o meno. Ci sembrava utile sin dalle fasi iniziali del progetto un coinvolgimento che passava da una disponibilità della Sovrintendenza, che abbiamo verificato nel mese di dicembre in un incontro che ci ha dato ulteriori indicazioni. Questo ha consentito al Bologna calcio e al Comune di presentarsi nella giornata di ieri di nuovo in Sovrintendenza a consegnare ufficialmente il progetto preliminare del restyling dello stadio, con una relazione di accompagnamento, in alcune parti redatta dal Bologna e dai suoi progettisti e in altre importanti parti redatta dal Settore Patrimonio del Comune. Si tratta di un intervento di riqualificazione anche dal punto di vista della tutela del bene storico monumentale che è il Dall'Ara, che ricordo essere uno stadio del 1927. Questo intervento è un'occasione anche di tutela essendo che nel progetto, è cosa abbastanza nota, si supererebbe la struttura in ferro posizionata in occasione di mondiali di Italia '90 - che oggettivamente oggi impedisce una qualunque anche solo percezione del monumento storico e architettonico che è il Dall'Ara - che verrebbe smontata completamente.
Dal punto di vista del Comune abbiamo sottolineato che in un'ottica di tutela moderna dei beni storico architettonici, il far si che il Dall'Ara rimanga lo stadio del calcio del Bologna, quindi immaginando una sua ristrutturazione funzionale, sia l'unico modo per immaginare una sua tutela, facendo anche riferimento a molti altri casi in cui la perdita di quell'uso, penso allo stadio Flaminio di Roma o allo stadio Filadelfia di Torino, la perdita dell'uso sportivo in quanto stadio ne ha prodotto un profondo degrado e un rischio molto concreto di una difficile tutela anche per quello che riguarda i costi, che a quel punto l'Amministrazione comunale dovrebbe sostenere.
Ora la Sovrintendenza eserciterà le proprie funzioni, nel tempi necessari, facendo una valutazione preliminare, soprattutto in ordine ad alcuni elementi imprescindibili per quel progetto, ne cito due: la copertura completa delle tribune dello stadio, che è uno standard di comfort che oggi tutti gli stadi moderni richiedono, e l'avvicinamento delle curve che oggi sono molto lontane dal campo, in prossimità del campo. La verifica di questi e altri aspetti sarà fondamentale - da qui auspicabilmente a breve - per consentire al Bologna calcio di fare definitivamente la sua scelta, e quindi di fare partire anche una fase di progettazione ancora più specifica e dettagliata, da cui deriveranno le conseguenti azioni nell'auspicabile prospettiva che nel giro di 3 o 4 anni - questo è l'ambizioso obiettivo del Bologna calcio - lo stadio possa essere oggetto del restyling e riconsegnato alla città, anche come un oggetto di riqualificazione, un'occasione di rigenerazione per quel quadrante di città. Questo ovviamente con tutto quello che ne vorrà dire, cioè anche tutte le verifiche, che sono una parte fondamentale del progetto, che riguardano l'impatto sui residenti di quella zona, a maggior ragione nella volontà dichiarata di fare di quello stadio non uno stadio utilizzato una volta ogni due settimane per due ore, ma un polo attrattivo lungo tutta la settimana, e quindi anche tutto il discorso su un tema che già oggi è importante e complesso come quello della mobilità e quindi della accessibilità allo stadio per quanto riguarda in particolare le automobili. Tutto questo è l'iter che fin qua si è svolto e quello che da qui a qualche mese andremmo ad affrontare".

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