Bologna, 04/12/2015

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CHIUSURA DEL SOTTOPASSO DELLE VIE BASSI/SAN FELICE/MARCONI


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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli (LegaN) sulla chiusura del sottopassaggio delle vie Ugo Bassi, san Felice e Marconi.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
" 'Alla fine degli anni Cinquanta, in piena crescita e boom economico, la città di Bologna si trovò a fronteggiare uno dei problemi che tuttora sono al centro degli interventi della pubblica amministrazione: il traffico. I sottopassaggi furono l'espediente trovato per separare e convogliare il traffico pedonale e separarlo da quello veicolare; un prolungamento sotterraneo dei portici molto apprezzato dalla popolazione bolognese', è questo il trafiletto pubblicato sulla pagina di Iperbole alla voce Storia Amministrativa. Un trafiletto che dovrà essere modificato alla luce della decisione assunta dalla Giunta di tombare il sottopasso Bassi/San Felice/Marconi.
Chiedo alla Giunta quali valutazioni politiche abbiano indotto ad assumere tale decisione che in realtà poi riguarda esclusivamente il sottopassaggio di cui sopra e non gli altri presenti (Rizzoli- Bassi) e se vi è l'intenzione di riconsiderare il progetto.
Chiedo inoltre di sapere se la Giunta potrebbe prendere in esame la possibilità di evitare la 'tombatura' del sottopasso e procedere con un progetto atto a valorizzare il suddetto anche come espressione di esposizione di arte underground e/o di un centro notturno polivalente considerata anche la posizione strategica e tenuto conto che le vetrine espositive presenti nel sottopasso, opportunamente restaurate, potrebbero divenire mostra permanente di reperti archeologici anche alla luce della presenza di un selciato del decumano massimo e di alcuni tratti di pavimentazione a mosaico del periodo romano che attualmente non sono godibili al pubblico".

Risposta dell'assessore Colombo
"Abbiamo già parlato del tema ampiamente, anche in occasione del Consiglio di lunedì. Non mi stancherò mai di ripetere una cosa, nonostante ne stiamo parlando da poche settimane, non esiste alcuna tombatura totale dei sottopassi, non esiste sicuramente per quanto riguarda il sottopasso di via Rizzoli, su cui anzi dopo decenni in cui è chiuso è questa Amministrazione che vuole riaprilo, rilanciarlo,valorizzarlo restituendolo ai cittadini. Ma non esiste neppure per quanto riguarda il sottopasso di via Ugo Bassi in cui la delibera approvata dal Consiglio lunedì prevede non la tombatura totale e definitiva, che è tutt'altra cosa, ma la chiusura di una serie di scale di accesso per motivi plurimi, in ogni caso con il mantenimento di due accessi. Uno di servizio per le attività di gestione e manutanzione della cabina elettrica, l'altro per tenere comunque letteralmente aperta la porta ad eventuali futuri usi e progetti. Con la stessa franchezza ci dobbiamo però dire che nonostante le tante suggestioni le idee emerse non si sono mai concretizzate.
Consapevoli di quel patrimonio sotterraneo, che pure versa in condizioni di degrado e abbandono da decenni, ma consapevoli appunto di quel valore almeno potenziale nessuna ha mai pensato a una tombatura totale e definitiva. Detto questo credo sia innanzitutto giusto ribadire che quel sottopasso sconta oggi dei limiti strutturali molto forti, infatti non è casuale che su quello di via Rizzoli, che è più grande e che è stato a lungo utilizzato per altre funzioni e quindi si trova in stato manutentivo assai migliore, si stia pensando a un nuovo progetto collegato al Modernissimo, mentre su quello di via Ugo Bassi in sostanza non ci sono progetti concreti ne da parte dell'Amministrazione ne da parte della città.
Non è un caso perchè il sottopasso di via Ugo Bassi oltre a essere fin dall'origine più piccolo e più decentrato, quindi meno appetibile, è stato significativamente ridotto nelle sue possibilità dall'installazione di una cabina elettrica che ha sottratto la gran parte dello spazio disponibile, rendendo quindi più difficile l'insediamento di nuove attività perchè di fatto sono rimasti soltanto i corridoi di collegamento tra le scale, non c'è più il grande spazio centrale che è completamente occupato dalla cabina. A questo si aggiunga che le normative in materia di sicurezza sul lavoro, di prevenzione incendi, oggi molto più stringenti rispetto ad allora, rendono difficile la permanenza, la sostenibilità economico-finanziaria di attività in sotterraneo.
Quindi consigliera credo che lei stessa potrà cogliere la differenza delle normative fra una sottostazione elettrica, che è un oggetto, e dei lavoratori e clienti di un'attività che sono delle persone, come potrà immaginare che le normative sono particolarmente stringenti rispetto alla possibilità, alla quantità di tempo e alle condizioni di ventilazione, di illuminazione che devono sussistere per attivare delle attività e delle iniziative lì sotto.
Avevamo anche già avuto modo di dire che il sottopasso è inutlizzato da tantissimo tempo ed è stato ad un certo punto anche chiuso perchè in condizione di forte degrado, abbiamo già detto, e lo riconfermo, che in questi anni abbiamo incontrato diverse associazioni e cooperative che hanno proposto degli usi alternativi, ma al di là di generiche manifestazione di interesse nel corso di incontri di questi soggetti con l'Amministrazione, nessuno ha mai presentato proposte concrete di reimpiego. Sicuramente non per colpa o inerzia di questi soggetti o dell'Amministrazione, ma perchè davvero vi invito a considerare le differenze fra i due sottopassi e i limiti fortissimi che il sottopasso di via Ugo bassi ha. Aggiungo ancora che il sottopasso ormai non svolgeva neanche più la funzione di favorire gli attraversamenti pedonali, un po' perche nel 2015 a differenza del 1965 l'idea, la concezione di città è una concezione di città in cui i pedoni stanno sopra e le macchine stanno sotto, quindi per un processo di naturale cambiamento culturale e un po' perchè abbiamo anche di recente completato quegli attraversamenti pedonali che mancavano proprio a quell'incrocio, soprattutto al lato di via Marconi.
Detto questo ribadisco che non c'è nessuna tombatura, che vuol dire chiudere completamente l'intero sotterraneo ririempendolo e chiudendone tutti gli accessi. Non c'è nulla di questo in programma, non è previsto di tombare quell'area, ne è previsto di chiuderne definitivamente tutti gli accessi ma di ridurli mantenendone due uno di servizio e uno che eventualmente potrà essere utilizzato qualora in futuro venissero avanzate proposte e progetti concreti per un riuso dei sottopassi. Quindi la scelta di lasciare una scala accessibile e tutta l'area sotto è comunque aperta a futuri usi dimostra il carattere non definitivo di questa scelta".
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