Bologna, 17/11/2012

I REDDITI 2010 DEI CITTADINI BOLOGNESI


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A Bologna nel 2010 i contribuenti erano 297.883 con un reddito imponibile complessivo ai fini dell’addizionale comunale all’Irpef di quasi 7,1 miliardi di euro; l’imposta netta pagata ammontava in totale a oltre 1,6 miliardi di euro.
Il reddito imponibile medio per ogni contribuente bolognese è risultato quindi di 23.771 euro, corrispondente a un’Irpef netta media pagata di 5.522 euro. E' però opportuno rilevare che a Bologna la metà dei contribuenti nel 2010 dichiarava un reddito inferiore a 18.332 euro (cosiddetto reddito mediano).
Rispetto al 2009 il reddito medio è aumentato solo dello 0,2%; tenuto conto che nel 2010 il tasso medio di inflazione a Bologna è risultato pari all’1%, ne consegue che l’aumento è stato più che annullato dall’inflazione, determinando così una diminuzione del reddito in termini reali.

Lo studio, curato dal Dipartimento Programmazione del Comune di Bologna, analizza le dichiarazioni dei redditi 2010 presentate dalle cittadine e dai cittadini bolognesi, evidenziando alcune disuguaglianze generazionali, di genere, di nazionalità e territoriali.

I redditi degli uomini e delle donne
L’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2010 relativi alle cittadine e ai cittadini bolognesi evidenzia ancora una significativa differenza di genere.
I contribuenti maschi (141.813) hanno dichiarato complessivamente un reddito imponibile di oltre 4,1 miliardi di euro; le contribuenti (156.070) hanno invece dichiarato complessivamente un reddito imponibile di quasi 3 miliardi di euro.
Nel 2010 a Bologna il reddito imponibile medio degli uomini è quindi risultato pari a 29.054 euro e supera quello medio delle donne (18.969 euro) del 53,2%; il divario è ancora molto netto, ma si conferma la tendenza a una riduzione dello squilibrio tra i sessi. A Bologna la metà dei contribuenti maschi nel 2010 aveva un reddito inferiore a 20.898 euro (reddito mediano), mentre per le femmine tale parametro era pari a 16.027 euro.

I divari di reddito fra generazioni
I redditi medi dichiarati per il 2010 dai contribuenti bolognesi aumentano al crescere dell’età fino ai 59 anni, in corrispondenza della fase finale del percorso lavorativo; dai 60 anni in poi i redditi via via diminuiscono, visto il livello mediamente più basso dei redditi da pensione, in particolare per le persone più anziane.
Se l’analisi viene condotta a livello di genere, appare evidente come in tutte le classi di età i valori medi femminili siano inferiori a quelli maschili. In termini relativi, il divario è però molto più contenuto fino ai 39 anni; dai 40 in poi le differenze si accentuano sensibilmente e raggiungono i valori più elevati nelle classi di età comprese tra i 65 e i 74 anni, nelle quali i redditi degli uomini risultano quasi doppi rispetto a quelli delle donne.

Le tendenze di medio periodo
Confrontando i dati del 2010 con quelli del 2002, si osserva che il reddito medio dichiarato è aumentato di quasi il 17%, più dell’inflazione rilevata nello stesso periodo (14%), risultando così salvaguardato l’effettivo potere di acquisto dei contribuenti.
In realtà questo positivo risultato si deve alle contribuenti donne, il cui reddito medio nell’intervallo considerato è cresciuto in misura maggiore rispetto all’aumento dei prezzi; per gli uomini invece si è assistito negli ultimi 8 anni ad una leggera riduzione del reddito in termini reali.
Quanto all’analisi per fasce di età, nelle classi giovanili e centrali si osserva una diminuzione del reddito reale, con una effettiva erosione sia dei redditi medi maschili sia di quelli femminili causata dall’inflazione; per le fasce di età sopra i 55 anni i redditi sono invece aumentati in termini reali per entrambi i generi.

La variabilità dei redditi sul territorio
Oltre al divario di genere si rilevano a Bologna anche marcate differenze territoriali. La polarizzazione appare chiarissima consultando le numerose mappe presenti nello studio ed evidenzia che:
- i redditi medi più elevati si registrano nella zona Colli (più di 44.000 euro dichiarati), nelle quattro zone che compongono il centro storico cittadino (in particolare a Galvani, con oltre 37.500 euro) e a Murri, con quasi 31.400;
- i valori più bassi si raggiungono nella periferia ovest e nord, con il minimo registrato a San Donato (meno di 19.000 euro dichiarati nel 2010).
In tutte le zone della città i redditi medi dichiarati dagli uomini superano nettamente quelli delle donne.
I divari più accentuati si registrano nella zona Colli (il reddito maschile è più del doppio di quello femminile), seguita da Murri e Galvani, dove i maschi guadagnano l’83% in più delle donne. Le distanze in termini percentuali sono molto ampie anche a Costa-Saragozza, in tutte le altre zone del centro cittadino e a San Ruffillo. Nel resto della città il reddito medio maschile supera quello femminile di una percentuale non superiore al 50%.

I redditi degli stranieri
Lo studio consente anche un approfondimento sulla cittadinanza dei contribuenti. In particolare, i contribuenti residenti stranieri nel 2010 sono stati a Bologna 23.896 (pari all’8,4% del totale). Il loro reddito imponibile relativo all'addizionale comunale all'Irpef ammontava complessivamente a 231 milioni di euro.
Il reddito medio imponibile è risultato dunque pari a 9.666 euro e quello mediano, al di sotto del quale si posiziona il 50% dei contribuenti stranieri, a 8.157 euro. Il reddito medio degli stranieri è quindi molto inferiore a quello dei contribuenti italiani (25.651 euro).
Nel 2010 il reddito medio dei contribuenti stranieri è diminuito in termini nominali (-3,2%) e ancor più in termini reali (-4,2%); la stessa cosa vale per il reddito mediano (rispettivamente -6,8% e -7,8%).

I redditi delle famiglie
Altre elaborazioni hanno riguardato i redditi delle famiglie: in effetti, per la larga maggioranza della popolazione l’unità di riferimento per valutare il reale grado di benessere socio-economico non è il singolo individuo, ma la famiglia di appartenenza, nella quale spesso si combinano in modo variabile redditi percepiti da due o più componenti.
Per quanto riguarda i redditi dei nuclei familiari si può osservare come quasi 86.000 famiglie di contribuenti siano composte da una sola persona; i single hanno dichiarato in media nel 2010 circa 23.400 euro. Seguono per numerosità le famiglie di due componenti; in questo caso il reddito medio pro capite scende a poco più di 21.100 euro. Meno numerose appaiono le famiglie con 3 o più componenti alle quali viene, come è ovvio, associato via via un reddito medio pro capite più basso.
Se il reddito medio pro capite delle famiglie viene ricalcolato in forma di reddito equivalente (secondo la scala OCSE modificata, vale a dire coefficiente=1 per il capo famiglia e 0,5 per ogni altro componente del nucleo familiare), risulta evidente come le famiglie più favorite siano quelle con 2 componenti, che hanno dichiarato nel 2010 oltre 28.000 euro per persona. Più svantaggiati appaiono ora i single, apparentemente al primo posto nella graduatoria precedente. La posizione meno favorevole, tra quelle considerate, è però quella delle famiglie con 5 componenti, il cui reddito così calcolato non raggiunge 21.000 euro annui pro capite. Appare dunque evidente la difficile situazione economica in cui vengono a trovarsi una quota significativa delle famiglie più numerose e delle persone sole più anziane.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia al seguente link:

www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/Redditi/PRES_REDDITI_2010.pdf
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